Milleproroghe, accordo sulla rottamazione: cosa prevede

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ROMA (Public Policy) – Si è conclusa nella tarda serata di mercoledì la votazione degli emendamenti al dl Milleproroghe in commissione Affari costituzionali al Senato. Il decreto è arrivato in aula al Senato nel pomeriggio di giovedì, dove il Governo ha posto la questione di fiducia.

Sul tema delle modifiche, la 1a commissione ha approvato diversi emendamenti nella serata di mercoledì, tra cui l’atteso emendamento sulla riammissione dei contribuenti decaduti alla rottamazione quater. Il testo dell’emendamento, una riformulazione di un proposta di modifica della Lega a prima firma Stefano Borghesi, prevede che i soggetti che  “alla data del 31 dicembre 2024 sono incorsi nell’inefficacia della relativa definizione a seguito del mancato, insufficiente o tardivo versamento, alle relative scadenze, delle somme da corrispondere”, potranno essere riammessi alla rottamazione.

La riformulazione, arrivata in commissione solo in serata, prevede che i contribuenti decaduti possano essere riammessi alla rottamazione “rendendo, entro il 30 aprile 2025”, una dichiarazione analoga a quella presentata per l’adesione alla rottamazione.

Il pagamento delle somme dovute può essere effettuato in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025, oppure in un massimo di dieci rate consecutive, l’ultima delle quali in scadenza il 30 novembre 2027. L’ammontare complessivo delle somme, e anche quello delle singole rate, vengono comunicati dall’agente di riscossione al debitore entro il 30 giugno 2025.

In ogni caso, è previsto un tasso di interesse del 2% annuo sull’importo dovuto dal contribuente.

L’emendamento prevede anche una serie di incrementi del fondo per l’attuazione della delega fiscale tra il 2025 e il 2027. Nello specifico il fondo verrebbe incrementato di 21,81 milioni di euro nel 2025, di 128,17 milioni nel 2026 e di 133,93 nel 2027. Il fondo verrebbe poi usato per coprire parte gli oneri economici derivanti dalla rottamazione (pari a 358,62 milioni di euro in 10 anni secondo le cifre riportate nell’emendamento). Il resto degli oneri sarebbe coperto, si legge nella proposta, “dal corrispondente utilizzo delle maggiori entrate e minori uscite” derivanti dalla rottamazione. (Public Policy) LUC-GPA-GAV