NaDef, Dpb e Manovra: tutto quello che c’è da sapere

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di Viola Contursi

ROMA (Public Policy) – L’Esecutivo Draghi ha approvato oggi pomeriggio in Cdm la NaDef.

Il Documento, come più volte detto, fotografa la situazione a politiche invariate, ovvero contiene solo le stime del quadro tendenziale. A comporre poi il quadro programmatico, con gli obiettivi di finanza pubblica, dovrà essere il nuovo Governo, che si comporrà grazie alla maggioranza delineata dalle urne.

Oggi, dunque, il Governo Draghi ha presentato una NaDef snella (qui tutti i numeri). La revisione in senso peggiorativo dei conti del prossimo anno dovrebbe “rosicchiare” spazi di manovra per la prossima legge di Bilancio pari a circa 20 miliardi di euro.

Dopo l’approvazione del Def, che insieme al dl Aiuti ter saranno i primi impegni con cui dovranno fare i conti i nuovi deputati e senatori, il successivo appuntamento sarà la presentazione a Bruxelles del Dpb, ovvero il quadro macroeconomico che fa da cornice alla legge di Bilancio. In teoria il Dpb dovrebbe essere inviato in Europa entro metà ottobre, ma – come avvenuto per altri Paesi – è possibile che Bruxelles accordi al nuovo Governo italiano, che proprio in quei giorni dovrebbe apprestarsi a costituirsi – un mese in più per inviare il piano programmatico di finanza pubblica. Dopo di che, sempre il nuovo Governo, avrà pochissimo tempo per presentare alle Camera la legge di Bilancio 2023, e il decreto fiscale che la accompagna.

Come anticipato da Public Policy nelle scorse settimane, sebbene sia Mario Draghi (nella foto) che Daniele Franco abbiano chiarito che la manovra dovrà essere fatta dal nuovo Esecutivo, i tecnici del Mef sono impegnati da questa estate nel preparare istruttorie tecniche di possibili interventi economici, così da facilitare il Governo che verrà nella realizzazione del Dpb prima e della manovra poi, visti i tempi strettissimi per farlo.

Per assicurare l’approvazione della legge di Bilancio entro il 31 dicembre senza corse disperate, infatti, la nuova manovra dovrebbe arrivare alle Camere per inizio novembre. E questo vuol dire che, seppure il nuovo Esecutivo si formasse velocemente, a una settimana dalla prima riunione del Parlamento (il 13 ottobre), avrebbe solo due settimane per decidere e materialmente scrivere la sua ricetta programmatica di politica economica per il triennio successivo. Con una situazione economica internazionale e nazionale di recessione che, come detto, fa partire la manovra già “zoppa” per almeno 20 miliardi di euro. (Public Policy)

@VioC

(foto cc Palazzo Chigi)