ROMA (Public Policy) – Il Governo è al lavoro in questo periodo sui temi più caldi che animeranno l’autunno. La prima scadenza è quella della NaDef, che il Governo presenterà alle Camere entro il 27 settembre e a cui si sta lavorando insieme alla predisposizione del Dpb e della manovra.
Le risorse a disposizione non sono molte e il Governo deve fare i conti con le varie istanze che provengono dalle forze di maggioranza. Le parole chiave sembrano essere: conferma del taglio del cuneo fiscale (non strutturale) e sgravi per le famiglie numerose e per le politiche demografiche e la natalità. Alcune risorse della manovra arriveranno da maggiori entrate derivanti dall’attuazione della riforma fiscale, e l’Esecutivo punta anche a una spending review nei ministeri.
“Sprechi e inefficienze devono essere tagliati e le poche risorse che abbiamo devono essere spese al meglio – ha detto la presidente Meloni durante l’ultimo Cdm – perché questo è un Governo politico e i governi sono politici se scelgono e si assumono le loro responsabilità. È un governo che è stato scelto dagli italiani anche per fare scelte di rottura con il passato, per cambiare direzione e rompere quello status quo che abbiamo ereditato. Per fare tutto questo è necessario capire come oggi si spendono le risorse, verificare per cosa, e scegliere di dirottare le risorse ora spese su capitoli e misure che non condividiamo e utilizzarle per fare quello che ci hanno chiesto i cittadini”.
Sono intanto in corso i lavori al ministero dell’Economia per l’attuazione della delega fiscale. Dopo l’istituzione di inizio agosto, è in corso il lavoro delle 13 commissioni di esperti che stanno lavorando alla predisposizione di schemi di decreti attuativi in base ai principi della delega fiscale. La prima scadenza è quella del 20 settembre: entro questa data le commissioni dovranno presentare gli schemi dei rispettivi 13 dlgs al Comitato tecnico per l’attuazione della riforma tributaria, presieduto dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, che ne dovrà verificare la coerenza complessiva con i principi e i criteri direttivi della delega fiscale. A quel punto si lavorerà sui ritocchi “politici” agli schemi di dlgs. Ma sulla base di queste prime bozze di dlgs il Governo avrà modo di valutare il costo di alcune riforme che non sono a saldo zero (come quelle di Irpef, Ires e Iva) e cercare di trovare le risorse, eventualmente già nella NaDef.
Sempre da questi schemi di dlgs che dovranno essere presentati dalle commissoni di tecnici entro il 20 settembre, il Governo potrà avere un quadro più completo di eventuali risorse a disposizione per la legge di Bilancio 2024 (da presentare alle Camere entro il 20 ottobre, preceduta dal Dpb da inviare a Bruxelles entro il 15 ottobre). Dalla riforma fiscale potrebbero emergere risparmi di spesa o maggiori entrate, ad esempio dal dlgs su contenziosi, accertamenti, riscossione, che sono anche quelli non onerosi, e che quindi il Governo prevede di adottare per primi, con l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2024. Data in cui entrerà in vigore anche la manovra 2024. Per il resto, come ha più volte ricordato Leo, il Governo ha a disposizione 24 mesi per realizzare i decreti attuativi ed altrettanti per le eventuali correzioni, quindi la delega “occuperà sostanzialmente l’intera legislatura”. (Public Policy) VIC
(foto cc Palazzo Chigi)