Nucleare, nuovo doc Ue sulla spedizione di rifiuti: i contenuti

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Migliorare l’armonizzazione del documento uniforme per la spedizione di rifiuti e scorie nucleari e seguire gli effetti delle norme fondamentali di sicurezza sull’attuazione della sorveglianza e del controllo delle spedizioni transfrontaliere. Queste le necessità, secondo quanto emerge dall’ultima relazione della Commissione Ue sull’attuazione della direttiva 2006/117/Euratom sul controllo delle spedizioni transfrontaliere di rifiuti radioattivi e di combustibile esaurito, inviata al Parlamento e al Consiglio Ue, di cui Policy Europe ha preso visione.

Il documento prende in esame il periodo 2018-2020 e registra 195 autorizzazioni comunicate da 21 Stati membri, pari a 1.770 spedizioni autorizzate. Di queste il 98% (1.732 spedizioni) ha riguardato rifiuti radioattivi e il 2% (38 spedizioni) combustibile esaurito. La maggior parte delle autorizzazioni e delle spedizioni (92,6%) riguardava movimenti intracomunitari. Di queste il 79% riguardava rifiuti provenienti dall’industria nucleare, mentre per il 21% da attività non nucleari, come medicina o ricerca.

La Commissione evidenzia come la direttiva stia funzionando bene, garantendo la sicurezza e la sorveglianza delle spedizioni. Tuttavia, per Bruxelles, alcuni elementi potrebbero essere migliorati. Per quanto riguarda il documento uniforme di spedizione, la Commissione ha proposto, sulla base di una proposta di uno Stato membro, la sua revisione “allo scopo di modificarlo – si legge – per includervi informazioni sulle spedizioni iniziali. In questo modo, in caso di spedizioni di ritorno, gli Stati membri coinvolti saranno in grado di tracciare le spedizioni. Inoltre, come suggerito da due Stati membri, la Commissione ha presentato un documento uniforme digitale”.

Per quanto riguarda i possibili effetti delle norme fondamentali di sicurezza sull’attuazione della direttiva, la Commissione non ha riscontrato alcun problema di rilievo. Tuttavia, nel corso del triennio in esame, alcuni Stati membri hanno sollevato la questione della classificazione dei rottami metallici contaminati (non da tutti considerati allo stesso modo) e le spedizioni di materiali NORM (Naturally occurring radioactive material, ovvero materiale radioattivo allo stato naturale), che uno Stato membro ha chiesto entri nell’ambito di applicazione della direttiva in questione. Su quest’ultimo punto la Commissione ricorda che, “da un punto di vista giuridico, tutti i rifiuti contenenti NORM che richiedono un controllo regolamentare e sono classificati come rifiuti radioattivi rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva“. La Commissione osserva tuttavia “che le possibili differenze tra gli Stati membri nella definizione dei rifiuti radioattivi possono comportare problemi nel processo di informazione e di consenso – si legge -. Si tratta di un aspetto da migliorare, studiando opzioni per un’ulteriore armonizzazione di concerto con gli Stati membri”.  (Public Policy / Policy Europe) NAF