ROMA (Public Policy) – Dalle commissioni Ambiente di Camera e Senato è arrivato martedì l’ok definitivo ai pareri relativi al nuovo Codice degli appalti. Sono 97 le osservazioni contenute nel documento del Senato, 84 in quello della Camera. Rimodulati dunque – rispetto a una prima bozza – i contenuti del testo di Palazzo Madama che inizialmente prevedeva 12 condizioni e 60 osservazioni.
Vediamo, nel dettaglio, alcuni dei contenuti presenti nei due testi.
REVISIONE CLAUSOLE PREZZI
Tra i principali punti convergenti tra i due pareri, il primo riguarda l’inserimento obbligatorio delle clausole di revisione dei prezzi nei documenti di gara iniziali delle procedure di affidamento. L’8a Senato chiede al Governo di “fissare la soglia oltre la quale scatta la revisione dei prezzi al 2% (e non più al 5% dell’importo complessivo del contratto, come previsto nel dlgs) nonché fissare al 90% (e non all’80%) la misura della variazione dei prezzi che viene riconosciuta all’impresa”; la commissione Ambiente della Camera sceglie di mantenere delle maglie ‘più larghe’ chiedendo più genericamente di valutare la riduzione della soglia del 5% oltre la quale scatta la revisione dei prezzi dell’importo complessivo del contratto, nonché di innalzare la soglia dell’80% per la misura della variazione dei prezzi che viene riconosciuta all’impresa.
Mantenuta nella versione finale di entrambi i pareri la richiesta di “eliminazione del principio della preventiva conoscibilità del metodo per l’individuazione delle offerte anomale”.
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VAL