PAC, CATANIA: SODDISFATTO ESITO NEGOZIATO

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(Public Policy) – Roma, 22 mar – La Politica agricola comune
è nella fase del “trilogo”, cioè nel negoziato a tre tra
Parlamento Ue, presidenza del Consiglio europeo e
commissione. Entro tre o quattro mesi si dovrebbe arrivare
al testo definitivo della riforma.

In merito alle decisioni del Consiglio dei ministri Ue
dell’Agricoltura sulla nuova Pac, il ministro delle
Politiche agricole Mario Catania ha definito la proposta
finale “indubbiamente migliorativa per il nostro Paese
rispetto alla proposta iniziale avanzata dalla Commissione”.

Si è detto “soddisfatto dell’esito del negoziato e del
risultato raggiunto per l’Italia”, ed ha spiegato: “In un
quadro complessivo che vede un leggero arretramento della
spesa globale, l’Italia recupera qualcosa sul fronte dello
sviluppo rurale, e limita le perdite sugli aiuti diretti”.

“Ritengo – ha aggiunto – importante sottolineare come sia
stata sconfitta la posizione che prevedeva un appiattimento
degli aiuti: il nostro Paese ha ottenuto un livello di aiuti
molto più alto rispetto alla media europea. Inoltre,
nell’ambito della previsione di giungere ad un allineamento
interno entro il 2019, il testo del Consiglio prevede la
possibilità per i singoli Paesi di limitarsi a un leggero
avvicinamento tra i due estremi senza tagli pesanti per i
settori che godono di un sostengo superiore alla media”.

Catania s’è detto soddisfatto anche per la definizione di
‘agricoltore attivo’, in quanto “il testo uscito dal
Consiglio individua il vero agricoltore consentendoci di
sostenerlo nel modo più adeguato”.

“Siamo riusciti – ha sottolineato il ministro – anche a
‘disinnescare’ i possibili effetti negativi della misura
relativa al greening: il nuovo assetto tripartito, che
prevede l’obbligo della diversificazione delle colture sulla
base delle dimensioni delle aziende in tre livelli, infatti
eviterà traumi per gli agricoltori”.

“Molto importante – ha poi precisato – è anche il nuovo
assetto previsto per i Programmi di sviluppo rurale: avremo
un ‘contenitore’ nazionale all’interno del quale inserire
tutte quelle misure che sarebbe illogico includere nei Psr
regionali. Non meno importanti devono essere considerate la
proroga dei diritti di impianto per il settore vitivinicolo
e l’equiparazione delle associazioni di Organizzazioni
produttive (Aop) alle Op vere e proprie”.

A proposito del Trilogo, Catania ha riconosciuto che si
tratta di “una fase delicata” e che perciò bisogna
impegnarsi a “vigilare per evitare che ci siano passi
indietro”.

Bisogna lavorare, ha concluso il ministro, per una rapida
ed efficace applicazione della riforma in ambito nazionale.
(Public Policy)

SPE