ROMA (Public Policy) – L’onere che in media deve sostenere un esercente o un professionista italiano per dotarsi di un Pos è di 25-60 euro all’anno nel caso di terminali più innovativi e di 120-180 nel caso di apparecchiature più tradizionali. Lo rende noto, rispondendo in commissione Finanze alla Camera a un’interrogazione di Sel, il sottosegretario al Mef Enrico Zanetti.
Questo per quanto riguarda i costi fissi. Quelli variabili sono invece “legati al numero e all’ammontare delle transizioni effettuate dalla clientela e dipendono dal tipo di circuito utilizzato”. L’utilizzo del Pos, spiega Zanetti, consente di “ridurre l’impatto dei costi legati all’utilizzo del denaro contante, che sono complessivamente stimati intorno all’1-1,5% rispetto all’entità delle transazioni”.
C’è un tavolo di lavoro, in corso al Mise, tra banche e operatori del settore; un tavolo, spiega l’esponente del governo, che proseguirà “i suoi approfondimenti monitorando gli effetti del decreto” ministeriale in materia “sia in termini di volumi sia di prezzi”. È inoltre allo studio, conclude Zanetti, “un’ipotesi di proposta normativa agevolativa che potrebbe essere strutturata attraverso il meccanismo del credito d’imposta (a regime)”. (Public Policy)
GAV