Che c’entrano i parchi con i piccoli comuni? Chiedere a Pd e Ap

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di Fabio Napoli

ROMA (Public Policy) – Il disegno di legge sulle aree protette ‘in cambio’ della proposta di legge sui piccoli Comuni. È questa la situazione che si è profilata tra esponenti di Area popolare da una parte – che vogliono l’approvazione senza modifiche del ddl Parchi – ed esponenti del Partito democratico dall’altra – che vogliono l’ok definitivo alla pdl Piccoli Comuni.

La proposta di legge sui Piccoli comuni è stata approvata all’unanimità, in prima lettura, a fine settembre dalla Camera ed è ora all’esame della commissione Ambiente del Senato. Il provvedimento stanzia 100 milioni fino al 2023 per progetti legati allo sviluppo e al contrasto allo spopolamento dei piccoli Comuni.

Il ddl Parchi ha ricevuto il primo ok dal Senato ad inizio novembre ed è adesso assegnato all’esame della commissione Ambiente della Camera, che non ha ancora iniziato ad esaminarlo. Il ddl riforma la legge quadro sulle aree protette del 1991 e prevede diverse misure: dal nulla osta unico alla Vas nel regolamento del parco; nuove regole per la nomina del presidente e l’istituzione di royalties; da nuovi parchi alla ridefinizione delle sanzioni.

A quanto apprende Public Policy da fonti parlamentari l’intenzione della maggioranza sarebbe quella di approvare la pdl Piccoli comuni in via definitiva.

Area popolare, ed in particolare la componente Ncd, avrebbe però posto un veto: noi diamo il nostro ok solo se alla Camera il ddl Parchi viene approvato senza modifiche. Questo perché – viene riferito – il disegno di legge sulle aree protette è fortemente sollecitato dal presidente della commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello, di Area popolare.

Al contrario, la pdl Piccoli comuni è sollecitata soprattutto dal presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, espressione del Pd. Peccato che i dem in commissione Ambiente della Camera non sarebbero del tutto convinti dell’ok definitivo alla riforma delle aree protette.

L’impasse si è concretizzata mercoledì mattina, quando in commissione Ambiente al Senato il relatore alla pdl Piccoli comuni, Stefano Vaccari (Pd), ha espresso parere contrario su tutti i circa 120 emendamenti presentati, eccetto per 5 proposte emendative di Area popolare (quattro a firma unica Giuseppe Marinello e una a firma unica Franco Conte) che sono state accantonate.

Le proposte su cui il parere è rimasto sospeso riguardano le farmacie rurali, gli uffici postali locali le risorse umane delle Unioni di Comuni.

Ma al di là del merito delle proposte – riferiscono ancora fonti parlamentari – il tentativo è quello di prendere tempo in attesa di sciogliere i nodi politici che, per il momento, tengono ferme tutte e due le proposte di legge. (Public Policy)

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