PARTITI, ZAIA (LEGA): CHI NON CONDIVIDE LA LINEA NON È PER FORZA UN BOSSIANO

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(Public Policy) – Roma, 16 apr – “È nostro dovere trovare un
equilibrio interno, ad esempio con un ‘conclave di saggi’
che facciano da mediatori. Perchè se la logica è quella dei
numeri e delle prove muscolari il risultato sappiamo già
qual è”. Lo dice in un’intervista al Gazzettino il
presidente leghista della Regione Veneto Luca Zaia.

Ieri è stata una giornata turbolenta per il Carroccio,
visto che il comitato di disciplina e garanzia del partito
ha accolto cinque richieste di espulsione avanzate dalle
segreterie nazionali (tra cui il consigliere regionale
veneto Santino Bozza, uno dei 35 leghisti per i quali il
sindaco di Verona Flavio Tosi aveva chiesto l’espulsione
dopo alcune proteste avvenute a Pontida).

Una decisione, quella presa per Bozza, che Zaia condivide:
“Non ci sono giustificazioni alle sue dichiarazioni di
votare per altri partiti in piena campagna elettorale, così
ci si mette fuori da soli”. Secondo l’ex ministro per le
Politiche agricole, però, “non si può ridurre la faccenda a
roba di ‘cerchio magico’ (i fedelissimi di Umberto Bossi;
Ndr). Intanto i bossiani in Veneto si contano sulle dita di
una mano. Si muovono spesso male. Ed è vero che qualche
fondamentalista approfitta del dibattito per infilarci
obiettivi soltanto suoi”.

Detto questo, a Zaia non piace sentire dire che “chi non
condivide questa o quella scelta è un bossiano. È una
semplificazione sbagliata e dannosa. Dobbiamo imparare a
gestire chi non la pensa come noi […] L’egemonia va di
pari passo con la democrazia”. (Public Policy)

GAV