Che fare con il Patto di stabilità? Le scelte della Commissione Ue

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – La decisione se disattivare o mantenere la clausola di salvaguardia generale (la general escape clause, ovvero la sospensione del patto di stabilità) dovrebbe essere presa a seguito di una valutazione complessiva dello stato dell’economia basata su criteri quantitativi, con il criterio chiave individuato nel livello di attività economica nell’Ue o nell’area euro rispetto ai livelli pre-crisi (fine 2019). Questo quanto emerge dalla comunicazione, approvata mercoledì dalla Commissione europea, sugli orientamenti di politica fiscale per il prossimo futuro.

“Pertanto – sostiene la Commissione – le attuali indicazioni preliminari suggerirebbero di continuare ad applicare la clausola di salvaguardia nel 2022 e di disattivarla a partire dal 2023“. Ad ogni modo, a seguito di un dialogo tra il Consiglio e la Commissione, la Commissione valuterà la disattivazione o la prosecuzione dell’attivazione della clausola di salvaguardia generale sulla base delle Previsioni economiche di primavera 2021, che saranno pubblicate nella prima metà di maggio.

Le situazioni specifiche di ogni Paese – si apprende – continueranno comunque a essere prese in considerazione dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia e, nel caso in cui uno Stato membro non sia tornato al livello di attività economica pre-crisi (fine 2019), tutte le flessibilità del patto di stabilità e crescita saranno pienamente utilizzate, in particolare quando si tratterà di proporre orientamenti in materia di politica fiscale.

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NAF