PD, BERSANI: GLI 8 PUNTI DEL PIANO PER IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO

0

(Public Policy) – Roma, 6 marzo – Pier Luigi Bersani
l’aveva anticipata in una intervista al quotidiano la
“Repubblica” la scorsa settimana, eccola oggi invece al
“vaglio” della direzione nazionale del partito la proposta
in 8 punti “per il governo del Paese, per lo sviluppo, la
crescita e il cambiamento.

Queste le linee guida elencate da Bersani:
1) Fuori dalla gabbia dell’austerità. Il Governo italiano
si fa protagonista attivo di una correzione delle politiche
europee di stabilità. Si tratta di conciliare la disciplina
di bilancio con investimenti pubblici produttivi e di
ottenere maggiore elasticità negli obiettivi di medio
termine della finanza pubblica. L’aggiustamento di debito e
deficit sono obiettivi di medio termine. L’immediata
emergenza sta nell’economia reale e nell’occupazione.

2) Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro: dai
pagamenti della Pubblica amministrazione alle imprese,
all’allentamento del Patto di stabilità degli Enti locali
per rafforzare gli sportelli sociali. E ancora: programma
per la banda larga e lo sviluppi dell’Ict, riduzione del
costo del lavoro stabile per eliminare i vantaggi di costo
del lavoro precario e superamento degli automatismi della
legge Fornero, salario o compenso minimo per chi non ha
copertura contrattuale, introduzione di un reddito minimo
d’inserimento e salvaguardia degli esodati.

Ancora: avvio della spending review con il sistema delle autonomie e
definizione di piani di riorganizzazione di ogni Pubblica
amministrazione, riduzione e redistribuzione dell’Imu
secondo le proposte già avanzate dal Pd. Nel programma di
Bersani inoltre: misure per la tracciabilità e la fedeltà
fiscale, blocco dei condoni e rivisitazione delle procedure
di Equitalia.

3) Riforma della politica e della vita pubblica, con le
norme costituzionali per il dimezzamento dei parlamentari e
per la cancellazione in Costituzione delle Province. Ma
anche revisione degli emolumenti di parlamentari e
consiglieri regionali con riferimento al trattamento
economico dei sindaci. Legge sui partiti con riferimento
alla democrazia interna, ai codici etici, all’accesso alle
candidature e al finanziamento. E poi la riforma della legge
elettorale, con riproposizione della proposta Pd sul doppio
turno di collegio.

4) Voltare pagina sulla giustizia e sull’equità e quindi:
legge sulla corruzione, sulla revisione della prescrizione,
sul reato di autoriciclaggio. Norme efficaci sul falso in
bilancio, sul voto di scambio e sul voto di scambio mafioso.
Nuove norme sulle frodi fiscali.

5) Legge sui conflitti di interesse, sull’incandidabilità,
l’ineleggibilità e sui doppi incarichi.

6) Economia verde e sviluppo sostenibile. Programma
pubblico-privato per la riqualificazione del costruito e
norme a favore del recupero delle aree dismesse e degradate
e contro il consumo del suolo. Piano bonifiche. E
rivisitazione e del ciclo rifiuti.

7) Capitolo diritti. Norme sull’acquisto della cittadinanza
per chi nasce in Italia da genitori stranieri e per minori
nati in Italia. Norme sulle unioni civili di coppie
omosessuali.

8) Infine istruzione e ricerca: contrasto all’abbandono
scolastico e potenziamento del diritto allo studio con
risorse nazionali e comunitarie. E piano per esaurimento
graduatorie dei precari della scuola e reclutamento dei
ricercatori.

Il piano presentato stamani da Bersani alla direzione
nazionale del Pd sarà votato dai big e dai neo eletti del
partito. (Public Policy)

FEG