ROMA (Public Policy) – “Con riferimento alle pensioni, nel biennio 2027-2028, si conferma, ad esclusione dei lavori gravosi e usuranti, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento all’aspettativa di vita”.
È quanto si legge nel Documento programmatico di Bilancio inviato alla Commissione europea.
“La manovra dispone interventi per circa 18 miliardi medi annui e tiene conto del quadro programmatico derivante dalla richiesta di rimodulazione del Pnrr trasmessa alle Autorità europee dopo l’approvazione della risoluzione presentata alle comunicazioni rese dal ministro Foti alle Camere nelle giornate del 30 settembre e del 1°ottobre”, si legge.
“In materia di fisco, prosegue il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro che il Governo sta portando avanti dall’inizio della legislatura. In particolare, la manovra riduce la seconda aliquota Irpef che, dall’attuale 35 per cento passa al 33 per cento, limitando i benefici per i redditi più alti”.
“Oltre agli effetti di miglioramento del quadro di finanza pubblica dovuti alla rimodulazione del Pnrr, concorrono al finanziamento della manovra, sul versante delle entrate, in particolare, le risorse reperite a carico del settore finanziario e assicurativo e, dal lato della spesa, specifici interventi sugli stanziamenti del bilancio dello Stato. Tali interventi sono volti all’efficientamento della spesa corrente, mentre, relativamente alla spesa in conto capitale, rispondono alla necessità di migliorare la capacità di programmazione delle amministrazioni mediante una rimodulazione delle dotazioni di bilancio che tenga conto dell’andamento gestionale senza pregiudicare la realizzazione dei relativi interventi”, si legge ancora nel Documento.
Nel dettaglio, l’impatto delle misure a carico del settore finanziario e assicurativo – si legge nel documento – è stimato allo 0,19% del Pil nel 2026 e nel 2027, e al 10% nel 2028, pari rispettivamente all’incirca a 4,3 e a 2,3 miliardi. Il contributo per la prossima legge di Bilancio derivante dal settore finanziario e assicurativo non sarà “una tantum”, emerge inoltre dalle tabelle.
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