Pillole di legge elettorale: l’equilibrio di genere

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ROMA (Public Policy) – Nelle prossime elezioni politiche le donne avranno più chance di essere elette al Senato, grazie a un maggior vincolo per il rispetto dell’equilibrio di genere che dovrà essere garantito regione per regione e non più spalmato su tutto il Paese.

Sul tema è stata approvato in commissione Affari costituzionali alla Camera una riformulazione a firma del relatore Emanuele Fiano (Pd) che riscrive quatto emendamenti presentati al Rosatellum bis.

Il testo base prevedeva che nessuno dei due generi potesse essere rappresentato in misura superiore al 60%, garantendo così all’altro sesso almeno il 40% dei seggi. Un equilibrio, però, che secondo il testo originario avrebbe dovuto essere garantito a livello nazionale, lasciando di fatto ai partiti la libertà di decidere in quali zone collocare più uomini che donne. Con il nuovo vincolo, invece, i partiti saranno obbligati per ogni regione a candidare nei collegi uninominali per il Senato almeno il 40% di donne.

La riformulazione del relatore rende la proporzione delle quote di genere di 60% e 40% più stringente per tutti i collegi, sia uninominali che plurinominali. Questo garantirà una maggiore omogeneità delle candidature ed eviteràscorrettezze‘.

Innanzitutto perché con la ripartizione a livello nazionale, prevista dal testo base, la collocazione dei candidati poteva avvenire sfavorendo le donne in alcune zone d’Italia rispetto ad altre, mentre con la ripartizione regionale i partiti avranno le mani più legate. E, allo stesso tempo, la nuova norma evita che le donne vengano collocate nei collegi dove i partiti sono più deboli.

Insomma, crescono le possibilità per le candidate senatrici di ‘accaparrarsi’ un collegio evitando disomogeneità.  (Public Policy) FRA