Ponte sullo Stretto, i tecnici del Senato chiedono chiarimenti sugli espropri

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ROMA (Public Policy) – “Pur considerato che gli oneri recati dalla disposizione sono configurati come limite massimo di spesa, appare necessario acquisire un chiarimento da parte del Governo in merito agli effetti negativi in termini di fabbisogno e di indebitamento netto che potrebbero derivare dalla disposizione stessa, posto che la Società Stretto di Messina, a carico della quale vengono posti i relativi oneri, è ricompresa nell’elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato”.

Lo si legge nella relazione del Servizio Bilancio sul dl Infrastrutture, ore all’esame del Senato, in relazione alla norma in materia di esporpri per il Ponte sullo Stretto di Messina, inserita nel corso della prima lettura alla Camera.

Nel dettaglio, la norma autorizza la Società Stretto di Messina S.p.a. ovvero il contraente generale, entro trenta giorni dalla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera relativa alla realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, a stipulare con i proprietari e con gli usufruttuari delle unità immobiliari individuate dal piano particellare di esproprio relativo alla stessa opera, l’atto di cessione del bene o del diritto reale.