La proposta Santanchè su moschee e imam

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ROMA (Public Policy) – di Gaetano Veninata – Istituire un registro pubblico delle moschee, al Viminale, come “condizione per esercitare il culto”.

Tra i requisiti, la pubblicità degli “eventuali finanziatori italiani o esteri, la sottoscrizione del responsabile del luogo di culto e le firme di una percentuale delle persone professanti la religione musulmana residenti nella zona interessata”.

È quanto chiede un gruppo di deputati di centrodestra (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Ala, con prima firmataria Daniela Santanchè) con una proposta di legge presentata a marzo ma che inizierà il suo iter in commissione Affari costituzionali questa settimana.

La proposta, come detto datata marzo 2015, non fa ovviamente riferimento ai fatti di Parigi ma è comunque di stretta attualità, laddove tocca il tema dei foreign fighters (descrivendo le moschee come “il luogo più frequente di base logistica o di transito, di indottrinamento, di arruolamento di combattenti della jihad, destinati a operare all’estero o in Italia”) e degli attentati suicidi di matrice jihadista in Europa (citando nelle prime righe “l’autobomba a Fiume/Rijeka“, datata 1995).

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@VillaTelesio