Il punto sul Rosatellum bis: chi chiede cosa

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di Sonia Ricci

ROMA (Public Policy) – Alla Camera, da alcune settimane, è ripartito l’esame della legge elettorale. La scorsa settimana è scaduto il termine per presentare emendamenti alla nuova proposta del relatore, Emanuele Fiano (Pd), il Rosatellum bis.

Le proposte di modifica presentate non sono molte, 321 emendamenti in tutto. Di questi un emendamento è stato depositato dal relatore Fiano. Nel dettaglio, sono 31 quelli presentati dal Pd, 6 da Ap, 16 da Forza Italia, 1 dalla Lega. Sono 39 gli emendamenti presentati dal Movimento 5 stelle, 28 da Mdp, 26 da Fratelli d’Italia, 12 da Cd-Des, 21 da Sinistra italiana e 21 da Scelta civica-Ala. Il numero più grosso è rappresentato dal gruppo Misto, che ha presentato 120 emendamenti. Il testo andrà in aula il 10 ottobre.

Tra gli emendamenti del Movimento 5 stelle uno contiene la norma “anti-Berlusconi”: incandidabilità del capo politico condannato. Inoltre, i 5 stelle chiedono un ritocco delle soglie di sbarramento: alzando dal 3 al 5% quella per i singoli partiti, dall’1 al 3% la soglia minima per la validità dei voti delle liste in coalizione ai fini della determinazione della cifra elettorale nazionale delle coalizioni di liste alla Camera e Senato, e dall’1 al 5% la soglia minima per la validità dei voti delle liste in coalizione ai fini della determinazione della cifra elettorale nazionale delle coalizioni di liste alla Camera.

Altri emendamenti riguardano il voto all’estero: si elimina quello per corrispondenza e si introduce il voto degli studenti fuori Italia. Ci sono poi emendamenti contro le pluricandidature (“abolizione radicale”), altri con i quali si elimina la possibilità’ di fare coalizioni, si prevede lo scorporo.

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@ricci_sonia