Cosa ha detto Renzi durante la direzione Pd: da Mare Nostrum all’euro

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ROMA (Public Policy) – “L’operazione Mare Nostrum ci ha dato la possibilità di non contare più morti in mare”, e inoltre “ci ha permesso di arrestare più di 200 scafisti. Ma il mare non può essere ‘nostrum’ e basta. e se l’Europa ha un cuore sa che oggi il Mediterraneo è il luogo dove si gioca la sua dignità. Lo diremo a Ban ki-moon e in tutti i luoghi dove servirà dirlo”.

Lo dice il premier Matteo Renzi durante la direzione nazionale del Partito democratico, in corso di svolgimento a Roma. Ecco i passaggi salienti del suo discorso:

PD NON ESSERE TIMIDO “Mancano 20 giorni al passaggio elettorale e il Pd deve avere la forza di scegliere il luogo nel quale andare a vincere le elezioni, e questo luogo è la piazza. Non dobbiamo essere timidi nel ricordare che il passaggio del 25 maggio vede nel Pd il punto di riferimento più forte che c’è”.

LE AMMINISTRATIVE “I 4.106 comuni che vanno al voto sono 4.106 occasioni per stare in piazza, la sfida della politica la prendiamo tutta in pieno”. Le due città metropolitane “dove si vota sono Firenze e Bari, gli altri capoluoghi sono Potenza Campobasso e Perugia. Io chiudo la campagna tra Bari e Firenze. Faremo 10mila banchetti tra 17 e 18 di maggio, in tutta Italia, contemporaneamente”.

LE EUROPEE “Questa campagna elettorale per le europee sta diventando un derby tra la rabbia e la speranza. Se prima avevamo falchi e colombe, ora abbiamo i gufi e gli sciacalli. Alle europee dobbiamo riuscire a cambiare tono. Nessuno dubita che l’Ue così com’è non corrisponde ai sogni dei cittadini. La differenza è tra chi urla e chi prova a cambiare davvero. Uno dei nostri obiettivi è essere dentro il Pse la delegazione più forte. Possiamo esserlo”.

“Chi propone di uscire dall’euro propone le file ai bancomat, l’impossibilità di pagare i mutui. Noi non vogliamo uscire, vogliamo entrare in Europa con maggiore convinzione e determinazione”. Durante questa campagna elettorale “bisogna fare due cose: non pensare agli altri e non guardare i sondaggi, che portano sfiga”.

GLI 80 EURO “Non facciamo la campagna elettorale sugli 80 euro, che sono solo un antipasto, una prima misura. È il tentativo di iniziare a restituire al ceto medio quel qualcosa che gli spetta di diritto. Non sono il nostro baluardo della campagna elettorale, ma la cifra di quello che vogliamo fare. C’è una netta contraddizione tra chi vive in una realtà diversa, parallela, e considera gli 80 euro una mancia; e gli altri”. (Public Policy)

GAV