di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Nella settimana in cui la prima donna presidente del Consiglio in Italia (leader di un partito erede del Movimento sociale italiano) sventola polemicamente in aula un fax firmato dal più giovane (ex) ministro degli Esteri del Governo italiano, mi è venuta voglia di tornare indietro nel tempo, perdermi nei resocónti del passato, dimenticare questo triste pollaio.
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Assemblea costituente, seduta del 15 dicembre 1947. Si discute se rendere o meno eleggibili per 5 anni dall’entrata in vigore della Costituzione “le ex fiduciarie o vice-fiduciarie delle federazioni dei fasci femminili”.
Giuseppe Fuschini (Dc, relatore per la maggioranza): Devo dichiarare che la commissione, a maggioranza, ha creduto di non potere accogliere questa categoria per le ragioni che sono evidenti. Noi non crediamo che sia proprio necessario colpire le fiduciarie del partito fascista (interruzioni – commenti a sinistra).
Fernando Schiavetti (Psi): Due sole parole. Io sono stato favorevole all’inclusione delle fiduciarie e delle vice-fiduciarie perché credo che, nel mondo d’oggi, non sia più attuale far distinzioni per quanto riguarda la responsabilità politica tra uomini e donne. Questa è una cavalleria di vecchio stile che torna poi a diminuzione della stessa dignità femminile!
Fuschini: Lo dice lei!
Schiavetti: Avendo dato giustamente alle donne parità di diritti e di doveri, dobbiamo riconoscer loro parità di responsabilità.
Tommaso Tonello (Psi): Mi associo toto corde a quanto ha detto l’onorevole Schiavetti. L’esclusione delle donne sarebbe un’ingiustizia e un’umiliazione per le donne stesse. E poi, sapete, le donne fasciste italiane hanno avuto la loro parte anche nello spionaggio, a danno delle povere famiglie dei colpiti dal fascismo! Quindi assumano anch’esse la loro responsabilità e abbiano la punizione dell’Assemblea e del Paese per la loro opera nefanda!
Alla fine ha vinto la Dc. (Public Policy)
@VillaTelesio
(foto cc Portale storico Camera dei deputati)