di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Ho fatto giusto in tempo, la settimana scorsa, a chiudere il Resocónto, che gli alternativi hanno fatto gli alternativi: hanno cambiato nome. E se il problema della sigla per i titolisti non è per nulla risolto, quantomeno si è asciugato il concetto politico di base. Il nuovo nome del gruppo, che diventa partito, è Alternativa.
E Alternativa sia, contro tutti e contro tutto. Questa settimana sono riusciti pure a fare infuriare il mite Federico Fornaro, capogruppo di Liberi e uguali alla Camera:
Pino Cabras (Alternativa): In Spagna zero morti!
Fornaro (Leu): Stai zitto! Quando io ti ho ascoltato, hai detto una sequela di cose inaccettabili in questo Parlamento…perché voi non avete ancora capito la differenza tra un bar – tra un bar! – e il Parlamento della Repubblica.
Presidente di turno: Onorevole Fornaro.
Fornaro (Leu): Quando lo imparerai, forse scemenze come quelle che hai detto non le ripeti! Non è accettabile, presidente. Non è accettabile ascoltare in quest’aula una serie di menzogne e di accuse nei confronti di chi ci sta impegnando dal primo giorno contro la pandemia!
Presidente: Siamo d’accordo. Però, lei si rivolga a me…
Fornaro (Leu): Non è accettabile! Siamo in Parlamento e non siamo al bar!
Presidente: Onorevole Fornaro, lei si rivolga a me…
Fornaro (Leu): Io l’ho fatta politica nei bar. Ci vuole molto più senso! (Public Policy)
@VillaTelesio