di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Mercoledì l’aula della Camera si è commossa al ricordo di Teodoro Buontempo, morto 10 anni fa. Sempre mercoledì è morta Tina Turner, che però non c’entra niente con l’aula della Camera nè con la politica italiana nè con questa rubrica. Ma mi andava di scriverlo lo stesso.
Buontempo, invece, c’entra eccome. “Er Pecora” – per i camerati più intimi ma non solo – è morto 10 anni fa lasciando infatti un vuoto politicamente incolmabile da quelle parti lì.
“Non era alto – lo ricorda Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Cultura – ma era un gigante: intuito, velocità, passione. Non era amabile, ma era amato. Quel soprannome, affibbiatogli per disprezzo, diventò la sua forza. Non belava, ruggiva. Era lì, sulla porta di una radio, a via Sommacampagna, a insegnare agli altri l’avanguardia. Era lì, nelle piazze, a contrastare l’odio con il sorriso di chi non ha paura. Era lì, a far vincere la destra romana, preludio di vittorie più grandi. Era lì, nelle periferie romane, tra gli ultimi. Era lì, a difendere ciò che riteneva essere la sua coerenza fino all’ultima campagna elettorale. Ora è lì, a chiedere una sigaretta a San Pietro e a guardarci dall’alto in basso, come meritiamo“.
Lo piangono anche i centristi, i moderati. Sentiamo Nino Bicchielli: “Di fronte all’ingresso di via degli Uffici del Vicario c’era un ristorante, ‘La piccola Roma’, che lui frequentava. Ricordo che noi giovani, ogni tanto, quando riuscivamo ad andare a mangiare al ristorante, vedevamo questi tavoli dei deputati che si ritrovavano e, poi, c’era questo signore, che per noi era sicuramente un personaggio di riferimento. Lo conoscevamo di vista ed era l’onorevole Buontempo. Quello che notavo è che c’erano, da un lato, i tavoli del potere: lui mangiava e arrivavano – lo voglio dire con rispetto – tutti i camerieri a fargli festa, tutti i cuochi uscivano. Voglio dire che quando arrivava lui, il popolo di quel ristorante faceva festa, perché li ascoltava. Io ricordo che lui, alcune volte, la sera rimaneva a parlare con loro. Quindi, c’era questa sua grande attenzione nei confronti del popolo”.
Si commuove e ci commuove anche l’opposizione. Bobo Giachetti (Az-Iv): “Vorrei dire al collega di Fratelli d’Italia che è intervenuto, onorevole Mollicone, che manca un elemento al miele e alle acciughe che, come lui mi raccontò, erano uniti ogni tanto a un piccolo goccio di vodka che gli serviva per liberare la gola e farlo parlare per 27 ore consecutivamente. Un giorno, durante il consiglio comunale, io ero lì perché stavo facendo quell’esperienza, mi spiegò che quella era la pozione magica che gli consentiva di fare cose che a nessuno di noi sembravano possibili“.
Angelo Bonelli (Alleanza Verdi Sinistra): “Un giorno, Marco Pannella, che fu presidente della circoscrizione di Ostia, mi chiamò e mi disse ‘vieni, che devi parlare con Buontempo’ e andammo a cena insieme, io, Pannella e Teodoro Buontempo. Da lì, ovviamente, le posizioni sono rimaste sempre differenti, ma, da giovane militante verde, ecologista, mi si aprì uno scenario di una persona che era veramente affascinante da questo punto di vista nella sua storia”.
Che buontemponi. (Public Policy)
@VillaTelesio