di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – No, non siamo al Mugello, ma si corre ugualmente: verso il baratro. C’est le gouvernement du peuple, par le peuple, pour le peuple: la democrazia parlamentare, che nella giornata di mercoledì ha omaggiato in entrambi i rami quell’animale meraviglioso che è la motocicletta.
Frenando le ambizioni valentinorossiane di alcuni suoi utilizzatori, da un lato (o forse no), con l’approvazione della riforma del Codice della strada fortemente voluta da Salvini (e surrealisticamente difesa dal senatore Borghi); e dall’altro nobilitando il suo noto e storico ruolo di medicina per le anime in pena, con il ddl sulla “mototerapia”.
Insomma: leggi e motori, gioie e dolori. Se non fosse che in Parlamento ci sono anche altri, oltre ai Borghi. Casualmente, non eletti. E dunque pensanti.
“Credo sia assolutamente tossico definire ‘terapie’ attività prive di alcuna minima evidenza di beneficio, poiché alimenta confusione e false speranze”. Così la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo in aula a Palazzo Madama, esprimendo il proprio voto contrario al disegno di legge sulla “mototerapia”, definito “una legge-spot senza capo né coda”.
Cattaneo riconosce l’importanza “delle attività ludico-ricreative, dell’attività fisica e intellettuale di stimolo alla curiosità che quotidianamente si fanno, senza bisogno di leggi, soprattutto nei reparti pediatrici per la gioia e il benessere di tutti i partecipanti” ma ricorda che “non esiste alcuna evidenza a sostegno della proposta e della promozione della mototerapia” anche rispetto ad altre attività, in quanto “non è terapia integrativa e nemmeno complementare, bensì attività ludica come gli scacchi o il pallone”.
La studiosa milanese spiega che l’unico studio citato a sostegno della legge, che tratta di malattie oncologiche pediatriche, è “di valore nullo e privo di misure oggettive”: ha “un impianto metodologico fortemente carente, privo di un gruppo di controllo o di un follow-up rispetto all’effetto su parametri medici misurabili”. Inoltre “nei cinque anni successivi alla pubblicazione è stato citato zero volte (tranne che dai suoi stessi autori), nonostante siano decine di migliaia gli studiosi e le pubblicazioni che si occupano di malattie oncologiche pediatriche”.
Cattaneo, dopo aver espresso il suo sconforto di fronte a un Parlamento “totalmente incapace di distinguere tra realtà e finzione quando si parla di medicina e scienza”, conclude che l’approvazione del ddl Mototerapia sarebbe “una nuova imbarazzante pagina della legislazione antiscientifica di questa Legislatura, come ce ne sono già state altre” e “l’unico riscatto che vedo possibile è avere il coraggio di bocciare questo ddl”.
E come sarà finita? (Public Policy)
@VillaTelesio