di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – “Maledetti!”, grida un passante nel corso di una diretta di SkyTg24 di fronte a Montecitorio. Ed è forse la cosa più bella della settimana, insieme ai meme nati dopo il tweet sul bagno gelato di Carlo Calenda (nella foto: uno dei migliori esemplari).
A livello parlamentare nulla regge il confronto, ma fa il suo dotto ingresso nella rubrica il senatore Mauro Laus (Pd), con quest’intervento in aula sul decretone (Reddito di cittadinanza e Quota 100):
“Vi sembrerà strano, ma in Italia ci sono anche delle aziende che ogni tanto, sfortunatamente, hanno dei picchi di lavoro, per i quali devono ricorrere a contratti a tempo determinato. Vi sembrerà strano, ma a volte le aziende hanno la necessità di assumere con un contratto part time, che non significa la metà delle ore: part time può significare trentanove ore e mezza o trentotto e non quaranta, perché nelle organizzazioni dei servizi accadono anche queste cose. E qual è lo straordinario salto logico? Avete fatto un provvedimento a tempo determinato, perché compatibile con le risorse (che tra pochi mesi non ci saranno più), e pretendete dalle aziende e dai percettori del reddito di cittadinanza un lavoro a tempo indeterminato e full time. Questo mi sembra un grande salto logico.
Signor sottosegretario, so che non mi risponderà nemmeno in merito però, almeno per ripristinare ex tunc lo status quo ante in termini psicologici, un minimo devo sfogarmi”.(Public Policy)
@VillaTelesio