ROMA (Public Policy) – “Non siamo contente. Si tratta di una riforma timida e inefficace che si presta a un’operazione di pinkwashing“. Lo ha detto Luisa Rizzitelli, presidente di Assist-Associazione nazionale atlete, in audizione martedì mattina nelle commissioni Lavoro e Affari sociali alla Camera sul dlgs di riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché di lavoro sportivo.
Secondo il responsabile legislativo dell’associazione, Filippo Biolè, il dlgs non risolve il problema principale dello sport femminile, cioè il riconoscimento del professionismo. La legge “parla di ottimi principi, come di pari opportunità ed emersione della contrubzione dei falsi dilettanti, ma questa disciplina è risolutiva solo in potenza. Infatti il dlgs imette alle federazioni la scelta se istituite il professionismo o meno”, ha sottolineato. “Le tutele delle lavoratrici ancora oggi non possono che trovare applicazione solo nei corpi sportivi della Difesa”, ha aggiunto.
“Siamo il Paese in cui Sofia Goggia” (nella foto) “scia a 100 km/h ma è ritenuta ancora una dilettante. Questo è inammissibile. O che una pallavolista donna, come Carli Lloyd, debba andare a casa senza nulla perchè incinta”, ha sottolineato Rizzitelli. “Siamo convinti che ci saranno ancora falsi rimborsi, lavoro sommerso, assunzioni false e lavoratrici senza tutele. La riforma non offre strumenti per contrastare quelli che sono insulti per le donne nello sport”, ha aggiunto.