RISPONDE IL GOVERNO: SONO STATI GIÀ SENTITI 800 TRA CITTADINI E AZIENDE
(Public Policy) – Roma, 31 mag – “Frutto di un ampio
processo di consultazione pubblica”, come dice il Governo, o
solo un “tentativo” venuto male, pieno di “lacune dovute
alla modalità di ricezione delle osservazioni esterne”, come
dicono i 5 stelle?
La Strategia energetica nazionale, pubblicata dal ministero
dello Sviluppo economico l’8 marzo 2013, è un documento
fortemente voluto dall’ex ministro Corrado Passera che
traccia le linee future del destino energetico italiano. Ora
un’interpellanza del Movimento 5 stelle ne critica contenuti
e forma. Tra questi la consultazione pubblica che precedette
la sua stesura.
“NUMEROSE LACUNE”
“Il documento di Strategia energetica nazionale approvato
l’8 marzo 2013 dai ministri pro tempore dello Sviluppo
economico e dell’Ambiente – si legge nell’interpellanza –
presenta, nonostante il tentativo di consultazione pubblica,
numerose lacune, probabilmente dovute alla modalità di
ricezione delle osservazioni stesse”.
Per i 5 stelle, che ne auspicano l’annullamento, “va
favorita ulteriormente la partecipazione dei cittadini alla
stesura del piano energetico”. Questo perchè “la nascita di
centinaia di comitati contro il proliferare di impianti
energetici testimonia una volta di più il distacco dei
cittadini dalla politica, favorito dalla consapevolezza
dell’emergere di interessi lobbistici, anche grazie ai vuoti
normativi e agli incentivi non mirati alla
sostenibilità”.
LA RISPOSTA DEL GOVERNO
Eppure la Sen, tra i pregi sui quali maggiormente in fase
di presentazione avevano insistito Passera e Clini (ovvero i
due ministri interessati), annoverava proprio la sua
“democraticità”, cioè il fatto di essere frutto di un’ampia
consultazione pubblica.
Una caratteristica difesa con forza, oggi, dal
neosottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari:
“La Sen – risponde in aula ai 5 stelle – risulta essere
stata il frutto di un ampio processo di consultazione
pubblica, avviata a metà ottobre scorso con l’approvazione
in Consiglio dei ministri del documento di proposta e
proseguita con il confronto fino a dicembre scorso di tutte
le istituzioni rilevanti (Parlamento, Autorità per l’energia
elettrica e il gas, Antitrust, Conferenza unificata, Cnel,
Commissione europea) e di oltre 100 tra associazioni di
categoria, parti sociali e sindacali, associazioni
ambientaliste e di consumatori, enti di ricerca e centri
studi”.
“Sono stati inoltre ricevuti – aggiunge – oltre 800
suggerimenti e contributi da cittadini e singole aziende
attraverso la consultazione pubblica che si è svolta online
sul sito web del ministero dello Sviluppo economico”.
Nonostante ciò, apre Vicari, non è un documento da
intendere come “statico, ma risente delle varie
programmazioni che il Governo intende effettuare sul Piano
delle fonti rinnovabili e su quello dell’efficienza
energetica, piani che dovranno essere rivisti entro il 2014
in osservanza delle direttive comunitarie”.
Tra gli enti ascoltati in fase di consultazione c’era anche
il Centro sull’economia e politica dell’energia e
dell’ambiente (Iefe) della Bocconi, il cui direttore, Marzio
Galeotti, conferma a Public Policy la validità della
consultazione pubblica ma ne critica l’applicazione concreta
al momento della stesura della Sen: “È un documento – spiega
– che è stato predisposto e poi messo in consultazione
pubblica per un paio di mesi. Anche lo Iefe con cui
collaboro ha partecipato ed è stata un’idea apprezzabile.
Però poi non c’è stata trasparenza nel far capire in che
modo la Sen abbia tenuto conto delle indicazioni, nel senso
che non si sa chi ha proposto cosa”. (Public Policy)
GAV