SIRIA, BOCCIATO ALLA CAMERA EMENDAMENTO LEGA CHE ACCORCIAVA I TEMPI DELLA MISSIONE

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(Public Policy) – Roma, 28 giu – Accorciare – e di molto – la durata della missione italiana in Siria, con un risparmio di circa 630 mila euro. Lo chiedeva un emendamento leghista bocciato durante la discussione nelle commissioni riunite Esteri e Difesa alla Camera del dl già approvato da Palazzo Madama.

L’autore dell’emendamento, l’esponente del Carroccio Franco
Gidoni, invitato dal relatore Francesco Tempestini a
ritirarlo (con l’appoggio del Governo, nelle vesti del
sottosegretario agli Esteri, Marta Dassù), ne ha così
motivato la “fondatezza”: “Nel momento in cui è stata
deliberata dall’Onu, si ipotizzava una missione che potesse
stabilmente intraprendere un’opera di monitoraggio e di
conseguente pacificazione. Ciò rendeva plausibile prevedere
la scadenza al 31 dicembre 2012”.

A causa del mutare delle condizioni – ha aggiunto – “le
stesse Nazioni Unite si troveranno tuttavia costrette a
rivedere le prospettive e le modalità dell’operazione, anche
alla luce del fatto che non sussistono i presupposti per la
realizzazione degli obiettivi del piano dell’inviato
speciale”.

Per questo la Lega ha chiesto di accorciare la missione al
15 luglio, per una spesa complessiva di 200 mila euro
(rispetto alle 826.686 previste fino a fine anno). Un quadro
temporale “non compatibile – gli ha risposto Tempestini –
con gli impegni assunti dall’Italia a livello
internazionale”.

Il presidente, Francesco Saverio Garofani (Pd), ha poi
annunciato il parere favorevole sul provvedimento delle
commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio,
Finanze e Lavoro, dando mandato ai relatori (Tempestini per
la III, Salvatore Cicu, Pdl, per la IV) di riferire in aula.

LA MISSIONE ONU
La partecipazione italiana alla missione Onu in Siria
(Unsmis) è collegata alla risoluzione 2043 adottata dal
Consiglio di Sicurezza il 21 aprile 2012 per fermare le
violenze nel Paese del Vicino Oriente, dove Governo e
ribelli si affrontano ormai da febbraio.
E’ una missione di supervisione, con un dispiegamento di
300 osservatori militari disarmati e di una componente
civile. I partecipanti hanno il mandato di monitorare la
cessazione della violenza, sostenendo la piena attuazione
del Piano di Kofi Annan, inviato speciale congiunto di Onu e
Lega Araba. (GAV)