ROMA (Public Policy) – Aumentano i canoni annui per i permessi di ricerca, coltivazione e stoccaggio di idrocarburi. Lo prevede uno degli oltre 60 emendamenti del governo al ddl Stabilità depositati in commissione Bilancio al Senato.
L’aggiornamento dei canoni “consentirà un aumento di gettito per la finanza pubblica del 59% garantendo un importo annuo di 2,62 milioni di euro”, rispetto agli attuali 1,64, si legge nella relazione tecnica. A seguito dell’introduzione del titolo concessorio unico, previsto nel dl Sblocca Italia, convertito in legge lo scorso novembre, “le società non verseranno più canoni differenziati in rapporto all’attività posta in essere ovvere per i primi 6 anni (attività di ricerca) 20 euro e successivamente (attività di coltivazione) 100 euro, ma corrisponderanno fin dall’inizio un unico importo corrispondente al canone maggiorato di 100 euro annui per chilometro quadrato”, spiegano i tecnici.
I nuovi canoni annui per i permessi di ricerca, coltivazione e stoccaggio di idrocarburi, sia in mare che in terraferma, sono determinati (sempre per chilometro quadrato) in 5 euro per i permessi di prospezione; 20 per i permessi di ricerca e per quelli in proroga; 100 per le concessione di coltivazione così come quelli in proroga; 15 euro per la concessione di stoccaggio insistente nella relativa concessione di coltivazione; 59 euro per la concessione di stoccaggio in assenza di relativa concessione di coltivazione. (Public Policy)
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FRA-VIC