ROMA (Public Policy) – Lavori in corso tra maggioranza e Governo sul superbonus. In particolare, si cerca di allargare – con il dl Aiuti – la possibilità di cedere i crediti fiscali frutto di lavori edilizi, consentendo alle banche di passare il credito anche alle partecipate. Lo apprende Public Policy. La normativa attuale, modificata proprio dal dl Aiuti, estende da 3 a 4 i passaggi di credito; il quarto passaggio, però, limitato dalle banche a favore dei propri correntisti. La necessità di un intervento nasce dal fatto che, non solo sono praticamente in via di esaurimento gli oltre 33 miliardi a disposizione per la misura, quanto che le banche (tra cui anche gli istituti bancari nazionali principali, come Intesa San Paolo) hanno già dichiarato che non accetteranno più cessioni del credito vista la enorme mole di crediti già in pancia.
Una situazione che sta bloccando il sistema e generando tensione negli operatori. Per riattivare il circolo, come detto, Governo e maggioranza stanno studiando il modo per allargare la platea dei cessionari, consentendo alle banche di liberarsi di parte dei crediti.
Tra le ipotesi sul tavolo c’è quella di prevedere la possibilità di cessione nei confronti dei professionisti (magari fissando una base di fatturato minima per aderire al meccanismo) e le piccole imprese. Un’altra opzione coinvolgerebbe le partecipate, come – per esempio – Poste, Cdp o Enel.
Un’altra strada sarebbe quella di un allargamento praticamente totale con il solo paletto per i consumatori. In sostanza si individuerebbero in norma solo coloro che non potrebbero acquistare i crediti, stabiliti nei soli consumatori finali.