SVILUPPO, RETE IMPRESE ITALIA: INVESTIRE SULLE AZIENDE PER TORNARE A CRESCERE /SCHEDA

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(Public Policy) – Roma, 28 gen – Riduzione della pressione
fiscale (evitando l’ulteriore innalzamento dell’Iva previsto
per il primo luglio), più credito alle imprese,
proseguimento dell’azione di semplificazione, sviluppo delle
aziende per assicurare lo sviluppo del mercato del lavoro e
investimenti su infrastrutture ed energia.

Rete Imprese Italia sottopone alle forze politiche, in
occasione della Giornata nazionale di mobilitazione, le
priorità per la prossima legislatura, nel documento “Le
nostre ragioni”. Cinque i campi principali di intervento:
fisco, credito, semplificazioni, mercato del lavoro,
infrastrutture ed energia. Il compito fondamentale per chi
governerà nella prossima legislatura sarà quello di
“coniugare disciplina fiscale e del pubblico bilancio con le
esigenze di crescita ed equità”.

Gli altri punti dell’agenda sono: il ripensamento e
l’attuazione di nuove politiche industriali e dei servizi,
l’agevolazione dei processi di internazionalizzazione delle
imprese, l’investimento sull’imprenditoria femminile, lo
sblocco dello sviluppo del Mezzogiorno.
Vediamo quali sono le proposte suggerite dal documento.

RIDUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE
“Va studiato – si legge nel documento – un sistema
tributario che non ostacoli la produzione, che rispetti la
parità di trattamento e non si affidi a norme irragionevoli
e improvvisate”. Premessa per una riforma fiscale è la
semplificazione dei rapporti tra l’amministrazione
finanziaria e i contribuenti.

Da rivedere, secondo Rete
Imprese, è il criterio utilizzato per la determinazione del
reddito di impresa dei soggetti Irpef, passando dalla
competenza alla cassa, rendere neutrale la tassazione
rispetto alla forma giuridica dell’impresa, riducendo
l’imposizione Irap, razionalizzando i regimi tributari
applicabili dai soggetti Irpef (ditte individuali e società
di persone).

Escludere dall’Imu,
inoltre, gli immobili strumentali all’attività d’impresa,
rivedendo il sistema della riscossione coattiva, ampliando
il periodo della rateazione dei debiti tributari. Ultima
priorità è ridefinire la Tares (la tassa sui rifiuti),
creando un nuovo sistema tariffario.

DARE NUOVO CREDITO ALLE IMPRESE
Per ridurre le difficoltà che le imprese incontrano
nell’accesso al credito bancario, le proposte sono: favorire
la solidità patrimoniale dei Confidi e facilitare il ricorso
al Fondo di garanzia per le piccole medie imprese;

assicurare la piena “operatività agli accordi in materia di
certificazione e smobilizzo dei crediti delle imprese nei
confronti della Pubblica amministrazione”; apportare
correttivi ai parametri di Basilea 3(provvedimenti approvati
dal Comitato per la vigilanza bancaria a seguito della crisi
finanziaria del 2007-08); modernizzare il sistema dei
pagamenti, senza introdurre ulteriori oneri a carico delle
imprese.

MERCATO DEL LAVORO
Sul fronte del mercato del lavoro, l’associazione chiede
una riorganizzazione dei servizi per l’impiego, evitando
ulteriori costi sulle imprese, semplificando il nuovo
apprendistato e rifinanziando gli ammortizzatori sociali in
deroga per tutto il 2013.

Parallelamente, l’associazione chiede un impegno sul fronte
della formazione continua, la semplificazione delle norme in
materia di lavoro, il rafforzamento del rapporto
scuola-lavoro con la revisione dei percorsi formativi.

Queste proposte devono
puntare, scrive Rete imprese, “alla razionalizzazione del
costo del lavoro, eliminando le forme di solidarietà
impropria fra settori economici che caratterizzano l’attuale
assetto normativo”.

SEMPLIFICAZIONE
“Nel quadro della crisi recessiva in atto – si legge nel
documento – portare avanti i processi di semplificazione
normativa e di snellimento burocratico è un’azione
necessaria per riavviare l’economia. L’esigenza di
intervenire per alleggerire i costi delle imprese e
recuperare competitività e di liberalizzazione e apertura
dei mercati”.

Le proposte del documento:
– adottare meccanismi di trasmissione delle informazioni
basati sulla tecnologia digitale;
– dare completa attuazione alla avviata riforma
organizzativa degli sportelli unici, rapida operatività alle
Agenzie per le imprese e completamento del Portale
“Impresainungiorno”;
– stabilire un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti
semplice, non oneroso per le imprese ed efficace per il
reale contrasto alle ecomafie, superando il Sistri;
– prevedere semplificazioni per le imprese dotate di
certificazioni come garanzia presunta di conformità a
determinati obblighi giuridici;
– introdurre meccanismi forti di controllo dell’incidenza
sul tessuto imprenditoriale di nuove norme;
– snellire le procedure burocratiche in materia di
sicurezza sul lavoro;
– rendere efficiente la giustizia civile ordinaria anche
potenziando i sistemi di risoluzione alternativa delle
controversie.

INFRASTRUTTURE ED ENERGIA
Per il rilancio dell’economia, Rete Imprese chiede di
affrontare la micro-mobilità urbana, attraverso gli
strumenti esistenti, come il Piano nazionale per le città e
i Piani urbani della mobilità. Applicare il cosiddetto
e-freight (trasporto elettronico di merci), attuare la
liberalizzazione dell’autotrasporto merci, del mercato del
trasporto ferroviario, una strategia di riordino e
razionalizzazione del trasporto aereo e lo sviluppo dei
trasporti marittimi e delle autostrade del mare.

Ridurre la forte dipendenza dell’Italia dalle fonti
energetiche combustibili, favorendo la riduzione del carico
fiscale sui costi energetici sostenuti dalle imprese,
“adottando una politica energetica orientata verso nuove
tecnologie più efficienti con le esigenze del mercato”.
(Public Policy)

SOR