Ucraina, presto i dettagli sulle forze italiane Nato

0

ROMA (Public Policy) – “Ad oggi, non è stata ancora valutata dalla Nato la composizione di dettaglio della Nrf (Nato response force; Ndr) e della Vjtf (Very high readiness joint task force; Ndr), che verrà discussa nella prossima riunione dei ministri della Difesa della Nato, che si svolgerà a Bruxelles nei giorni 24 e 25 giugno” prossimo.

Per tale motivo, dunque, “non è ancora possibile indicare né l’eventuale contributo nazionale, né, di conseguenza, i correlati costi”.

Ha risposto così in commissione Difesa alla Camera il sottosegretario Gioacchino Alfano a un’interrogazione di Massimo Artini (Alternativa libera) che chiedeva al governo come “si concretizzerà il contributo italiano alla Nrf rinforzata e, in particolare, alla Vjtf, quali componenti delle forze armate saranno coinvolte e come sarà finanziato questo nuovo sforzo militare”.

NFR E VJTF, COSA SONO E QUAL É IL RUOLO DELL’ITALIA
Come spiega Artini nella domanda all’esecutivo, nell’ambito della crisi in corso in Ucraina, è stato previsto un forte rafforzamento del dispositivo militare schierato ai confini orientali portando “da 13mila a 30mila gli effettivi della Nrf che sarà guidata a rotazione da Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna, Polonia e Spagna“.

E “tra le misure di rafforzamento della Nrf è stata decisa la creazione di una forza d’intervento rapido capace di essere schierata in sole 48 ore e denominata Vjtf”, una forza “sovranazionale” e “composta da circa 5mila militari”.

L’Italia “assumerà il comando della Vjtf nel 2018 e, dunque, dovrebbe impiegare il comando Nrdc-it di Solbiate Olona“, trovandosi, nei fatti, “a guidare una forza di reazione rapida pienamente operativa e impiegabile in scenari di crisi reali”. (Public Policy) IAC