UE, GIANNINO (FARE) AI TEDESCHI: SINISTRA E DESTRA VOGLIONO CHE CAMBIATE IDEA

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(Public Policy) – Roma, 29 gen – “Voglio racchiudere le mie
proposte in cinque punti, di cui nessuno parla nella
campagna elettorale. Cinque proposte per un Paese che ha due
enormi problemi: debito pubblico che sale, con una pressione
fiscale al 45% e la competitività che scende da venticinque
anni”. Lo ha detto Oscar Giannino, leader di Fare per
Fermare il declino, durante una conferenza stampa nella sede
dell’Associazione stampa estera.

“Sarebbe opportuno – ha detto spiegando il primo punto –
che le tre maggiori coalizioni mettessero per iscritto se e
come intendono rispettare il fiscal compact e le richieste
europee. E nel caso spiegassero perché non intendono
sottoscriverlo. Noi vogliamo rispettare i vincoli europei di
mercato, ma passando per la dismissione delle proprietà
pubbliche, con la vendita dei patrimoni dello Stato.

Questo comporterebbe l’abbattimento di cinque punti di pressione
fiscale in cinque anni”.

“Seconda riflessione. L’Italia dovrebbe riflettere molto di
più sul quadro europeo. I due grandi appuntamenti: il
rafforzamento delle politiche di rientro per i Paesi
indebitati e il voto tedesco. In Italia si spera che la
Germania cambi il proprio disegno di rigore. Lo dico ai
giornali tedeschi e a chi li legge: per le forze politiche
italiane la priorità è che l’agenda europea cambi rotta.

La sinistra e la destra non vedono l’ora che la Germania cambi
idea, per continuare il percorso ventennale che entrambe
hanno perseguito: innalzamento della spesa pubblica e della
pressione fiscale”.

Al terzo punto il caso del
Monte dei Paschi di Siena. “Il Mps – ha detto Giannino –
vive una condizione per cui l’operatività della banca è
garantita solamente da denaro pubblico prestato. Questa cosa
non possiamo permettercela. Se la banca non ce la fa è
giusto che venga staccata la spina”. L’altro tema è la
tenuta del sistema bancario italiano. “Le sofferenze del
sistema bancario – ha detto ancora il leader di Fare per
Fermare il declino – si stanno accentuando.

Le sofferenze bancarie sono arrivate ad un totale paragonabile a dieci
punti di Pil. Prima che la situazione peggiori, bisogna
utilizzare le risorse europee dei fondi salva Stati e salva
banche. Abbiamo un problema innegabile, gli attivi delle
banche non sono in grado di generare la liquidità
sufficiente per gli impieghi. E abbiamo chiuso l’anno con
100mila aziende in meno. Bisogna attingere a quei fondi”.

L’ultima considerazione Giannino l’ha dedicata al rapporto
Italia-Europa: “La leggerezza con cui in campagna elettorale
si guarda all’Europa è un dato di fatto. Un esempio? I
commenti di Berlusconi il giorno della memoria dicono tutto.
Siamo finiti nel disprezzo e nel sorriso della stampa
straniera”. (Public Policy)

SOR