VERSO IL VOTO, BERSANI: SORPASSO BERLUSCONI? LO VEDO CON IL BINOCOLO /FOCUS

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Pierluigi Bersani ospite a  "Piazza Pulita" su La7

(Public Policy) – Roma, 6 feb – Pier Luigi Bersani,
intervistato a Radio Anch’io, non mostra timore nei
confronti di Silvio Berlusconi, dice di non sentire il suo
“fiato sul collo” e, anzi, a chi gli chiede se lo vede
avvicinarsi risponde con una battuta: “Lo vedo con il
binocolo”.

Forse quello che realmente dà più pensieri al segretario
del Pd in questo momento è il caso Mps in cui però dice “il
Pd non c’entra, semmai ha peccato di localismo” e le
alleanze. O meglio, come far convivere l’alleanza attuale
con Nichi Vendola, con quella che si prospetta in futuro con
Mario Monti.

Anche su questo punto Bersani mostra tranquillità, sostiene
che certo Vendola non ha preso bene il suo ennesimo passo
verso il centro di Monti, ma che la loro alleanza è solida e
si basa sulla carta d’intenti. E con Monti? Si discuterà
dopo il voto, dice Bersani, “per fare riforme o per fare un
Governo, vedremo”.

Infine Bersani lancia un appello alla stabilità: “Abbiamo
bisogno di 5 anni di stabilità e li avremo – dice – C’è
crisi ma sono sicuro che ne verremo fuori”.

BERLUSCONI LO VEDO CON IL BINOCOLO
“Sento che Berlusconi sta richiamando i suoi – dice Bersani
– Io non l’ho mai sottovalutato. Lui sta richiamando le sue
forze, sento che si rimpannuccia con le sue forze, che sono
quelle che sono. Quando però sento parlare di un sorpasso io
rispondo ‘lo vedo col binacolo’. Non perché ho dei sondaggi
che me lo dicono ma perché ho l’orecchio a terra e sento che
in Italia ci sono molti problemi che sono lontani da queste
nostre discussioni elettorali”.

Poi Bersani fa una battuta: “C’è chi dice che rimborsa
l’Imu, e fa titolo. Allora io posso dire che rimborso le
spese di nozze, farei un titolo ancora più grande ne sono
sicuro”.

CON MONTI RIFORME O GOVERNO, MA CERTE FRASI…
Quanto al rinnovato avvicinamento a Mario Monti, Bersani
spiega: “Non è una novità, forse il timing ha sollevato”
questo polverone, “ma io ieri ho detto quello che avevo già
detto, ovvero che mi ritengo alternativo a Berlusconi e alla
Lega, che chiedo mi si dia il 51% in Parlamento, che
governerò come se ne avessi il 49% e per questo sono
disponibilissimo a discutere con le forze europeiste,
riformiste e costituzionali. Sono disponibile a discutere
con Monti per fare le riforme o per un Governo, questo lo
vedremo…”.

Bersani però dice di non
aver dimenticato certe spallate di Monti durante questa
campagna elettorale: “Sono pronto a discutere con chi è
alternativo a Berlusconi e alla Lega – dice – ma certo le
scintille le mantengo tutte: alcune posizioni così come la
frase sul Pd nato nel 1921 me le ricordo tutte e non mi sono
piaciute, mi è sembrata un po’ una frase da Berlusconi con
il loden”.

E poi lancia un avvertimento-appello al professore:
“Bisogna andare avanti sull’Europa ma nel frattempo noi non
possiamo accettare che vengano tagliati i fondi dal lato del
lavoro e della crescita; ricerca e settori come quello
agricolo. Su quel punto dobbiamo resistere”.

ALLEANZA CON VENDOLA SOLIDA, BASATA SU CARTA INTENTI
Bersani assicura comunque che la sua alleanza “è con
Vendola e Tabacci, ho fatto anche la foto di gruppo con
loro”. E che comunque Vendola condivide la linea del dialogo
con le forze riformiste, una volta al Governo.

Nella carta d’intenti, ricorda il segretario Pd, “c’è
scritto che a contrasto di posizioni di una destra retriva,
abbiamo atteggiamento di apertura a forze riformiste. Chiaro
che queste convergenze si faranno sui programmi, non si
fanno a tutti i costi. Siccome siamo solo noi in condizione
di battere la destra, pensiamo di fare una proposta
direttamente agli italiani”.

Sul rischio di fare una nuova Unione e che si rischi un
nuovo ‘caso Bertinotti’ come fu nel Governo Prodi del 2006,
Bersani risponde: “Assolutamente no. Nel 2006 non c’era il
Pd ed eravamo 12 partiti, ora c’è il Pd e c’è questo patto
tra noi. Capisco l’antica ammaccatura ma siamo in un
orizzonte totalmente diverso anche perché abbiamo fatto le
primarie e Vendola riconosce che ho vinto io”.

INGROIA? ALLIBITO, MAI FATTO PROPOSTE
Per quanto riguarda Antonio Ingroia e l’accusa al Pd di
avergli proposto due senatori per non candidarsi, Bersani si
dice “allibito” e assicura: “Non ho mai fatto cose del
genere, sono un sacco di chiacchiere. Ho sempre detto in
pubblico quello che ho detto in privato: c’è un dato di
paesaggio, ovvero che se si cerca un voto utile per vincere
contro Berlusconi, quello è il voto al Pd”.

GRILLO PARTITO BENE, MA ORA DÀ MESSAGGIO PERICOLOSO
Per quanto riguarda Beppe Grillo, Bersani dice: “Le
motivazioni e i temi originali del Movimento 5 stelle
interrogano anche noi, stiamo anche noi cercando di
misurarci su questi temi.

Però chiunque vede che il
grillismo ha preso una deriva di populismo e demagogia: si
va a Bologna e si parla di Berlinguer, si va a Roma e si
parla di Casapound, in Sicilia e si promette mille euro al
mese a tutti per tre anni. Ditemi voi se questo non è
populismo e demagogia. Sono messaggi molto pericolosi”.

MPS: PD NON C’ENTRA, SEMMAI ECCESSO LOCALISMO
Venendo alla questione Mps Bersani sostiene: “Nella vicenda
bancaria il Pd non c’entra nulla. Il Pd senese ha, come gli
altri, peccato di localismo e cioè tenere il concetto che la
fondazione dovesse avere il controllo sulla banca. Ma al di
là di questo, se si parla di conduzione della banca, il Pd
non c’entra nulla”.

“Se la magistratura accerterà qualcosa che non va – attacca
– sono certo che girerà intorno a scudo fiscale, derivati e
falso in bilancio. Se andassimo al Governo agiremo su questi
tre punti: il mattino dopo torna il falso in bilancio, si
regolano i derivati e mai più il condono”.

CONDONO, ASSOLUTAMENTE NO
“Basta condoni – dice poi Bersani – anche se non
tombali. Sul condono il mio è un no totale, totalissimo. È
una vergogna che si parli ancora di condono. Nel
2002-2003 abbiamo fatto il condono tombale, la gente ha
pagato solo la prima rata e abbiamo incassato solo 4-5
miliardi di condono, non di tasse. E questo mi viene a
parlare di condono…”.

MARONI DICE NO A CONDONO MA CONTRO MULTE QUOTE LATTE
Bersani poi attacca ancora la Lega nord e Maroni per la
questione delle quote latte. “Maroni ora è contro il condono
ma nella Lega hanno sostenuto politicamente il fatto che la
gente non pagasse le multe per le quote latte che dovevano
pagare. Provi a denunciarmi, dico la verità. Ci hanno fatto
perdere 4 miliardi e mezzo per difendere le quote latte”.

LAVORO, FLEXSECURITY? SÌ, CON I SOLDI DEI DANESI
Quanto alla riforma del lavoro, Bersani dice: “Se chi vuole
la flexsecurity alla danese mi dà i soldi della Danimarca,
io lo appoggio da subito. Se mi garantisce 4 anni di reddito
garantito ok, ma qui abbiamo 700 mila posti di lavoro in meno.

L’ultimo dei problemi è il licenziamento, il primo è
trovare lavoro. Discutiamo di economia reale. Ho capisco che
il fisco è importante ma non c’è solo questo. Io dico: 7
miliardi per fare un grande piano di piccole opere,
rimodernare le scuole e gli ospedali e finanziare interventi
che partono entro 3 mesi. Ma è possibile che un Paese che ha
così tanta disoccupazione non discute di come trovare del
lavoro?Metteremo il segno più al lavoro entro il 2014”.

NOZZE GAY, PROPONIAMO UNIONI ALLA TEDESCA
Quanto al tema dei matrimoni gay, Bersani sostiene “il
modello tedesco” ovvero un tipo di unioni “che comprende
tutti i diritti del matrimonio ma senza che assuma la forma
del matrimonio”.

Quanto alla posizione del Pd su questi temi, Bersani
assicura: “La libertà di coscienza è un presupposto
costituzionale ma una forza politica su questi temi deve
avere una posizione. Quindi escludo che ci sia una generica
libertà di coscienza senza una proposta politica”. (Public
Policy)

VIC