REDDITO, ISTAT: I PIÙ RICCHI A BOLZANO, I PIÙ POVERI IN CAMPANIA

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(Public Policy) – Roma, 6 feb – Nella graduatoria regionale
del reddito, con 22.800 euro pro capite i più ricchi sono
gli abitanti di Bolzano e i più poveri (12.500 euro a testa)
sono i campani. Sono dati Istat.

L’economia italiana ha attraversato una fase di profonda
recessione nel 2008-2009 a cui è seguita una moderata
ripresa nel 2010 e una nuova battuta d’arresto della
crescita dell’attività produttiva nel 2011.

Il progressivo diffondersi della crisi economica non ha
colpito il reddito disponibile delle famiglie con la stessa
intensità in tutte le regioni italiane. Le regioni del
Nord-Ovest hanno subito gli effetti della crisi in modo
incisivo già nel 2009, con una caduta del 3,9% del
reddito disponibile delle famiglie, assai più marcata di
quella media nazionale (-2,7%).

In quelle meridionali,
invece, la caduta del reddito disponibile è stata contenuta
(-1,7%) così come la ripresa del 2010, quando il reddito
disponibile delle famiglie residenti è cresciuto dello 0,4%,
a fronte di un incremento dell’1% a livello nazionale.
L’Istituto nazionale di statistica registra che il reddito
disponbile per abitante si attesta a 20.800 euro sia nel nel
Nord-Ovest che nel Nord-Est, a 19.300 euro nel Centro, e
scende a 13.400 nel Mezzogiorno (il 25,5% in meno della
media nazionale).

Nel 2011, il reddito disponibile delle famiglie (a prezzi
correnti) registra la crescita più marcata rispetto all’anno
precedente nel Nord-Est (+2,7%, contro il +2,1% a livello
Italia), grazie ai risultati molto positivi di
Emilia-Romagna (+3%) e Veneto (+2,8%).

Nel Nord-Ovest l’incremento è di poco inferiore (+2,5%),
mentre nel Centro e nel Mezzogiorno la crescita del reddito
disponibile si ferma sotto il valore medio nazionale
(rispettivamente a +1,5% e +1,6%).

LIGURIA PIÙ PENALIZZATA
Nel 2011 il reddito disponibile delle famiglie, misurato in
valori correnti è risultato, su base nazionale, superiore
dello 0,4% rispetto al 2008, cioè prima della crisi degli
ultimi anni. Nel medesimo confronto temporale il Nord-Est ha
registrato l’incremento maggiore (+1,2%) e il Nord-Ovest ha
segnato un calo dello 0,5%.

La Liguria è la regione che più ha risentito degli effetti
della crisi economica: fra il 2008 e il 2011, le famiglie
hanno subito una diminuzione del 2,9% del reddito
disponibile. Le aree territoriali meno toccate dalla
recessione sono state invece la Provincia di Bolzano e il
Veneto, con aumenti, nel periodo considerato,
rispettivamente del 4,6% e del 3,3%.

E’ cambiata, dunque, la
classifica delle regioni in base al reddito disponibile per
abitante: dal 2009 Bolzano è salita al primo posto della
graduatoria, sottraendo il primato alla Valle d’Aosta e
superando anche l’Emilia-Romagna, che passa dalla seconda
alla terza posizione.

E’ rimasta invece immutata la parte bassa della graduatoria:
Calabria, Sicilia e Campania occupano stabilmente le ultime
posizioni.

REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE
I redditi da lavoro dipendente sono la componente più
rilevante nella formazione del reddito disponibile delle
famiglie (a livello regionale la loro incidenza sul reddito
disponibile varia tra il 51 e il 67%).

Nel 2011, su base nazionale, tale flusso è aumentato
dell’1,7% rispetto al 2010. L’incremento è stato più
consistente nel Nord-Est (+3,1%), dove tutte le regioni
hanno registrato una crescita superiore alla media
nazionale, ad eccezione del Friuli-Venezia Giulia (+0,9%).

All’opposto, la dinamica è particolarmente contenuta nel
Mezzogiorno (+0,6%), dove varie regioni segnano diminuzioni
del reddito da lavoro dipendente: -2,4% in Calabria, -1,6%
in Molise e -0,5% in Sicilia; l’Abruzzo, in controtendenza,
presenta l’incremento più alto del Paese (+4%).

REDDITI DA CAPITALE
I redditi da capitale sono, in generale, la componente che,
nel periodo 2008-2011, ha frenato maggiormente la dinamica
del reddito disponibile delle famiglie. Gli interessi netti,
in particolare, si sono ridotti di oltre il 30%.

La riduzione dei redditi da capitale ha colpito in modo più
accentuato le regioni del Nord-Ovest (-21,3%): l’impatto sul
reddito disponibile è stato amplificato dal maggiore peso
che i redditi da capitale hanno nella formazione di reddito
disponibile in questa area. (Public Policy)

SPE