(Public Policy) – Roma, 1 feb – “Facciamo politica non per
stare in prima fila, ma perché crediamo nei nostri valori, e
stiamo dietro Mario Monti perché crediamo che sia l’unico in
grado di governare”. Lo ha detto Pier Ferdinando Casini,
leader Udc, ex presidente della Camera e candidato al Senato
in alleanza con la lista Monti, durante la conferenza per
presentazione dei candidati centristi alle prossime elezioni
politiche.
“Lo dico a tutti gli italiani – ha aggiunto – votate con
libertà, ma sappiate che senza Monti, senza il suo Governo,
senza la nostra svolta politica che ha permesso tutto
questo, oggi saremmo come la Grecia. Siamo l’asse portante
della nostra coalizione, anche perché senza di noi non ci
sarebbe stato il governo Monti, che ha salvato il Paese”.
A chi critica Monti perchè “avrebbe cambiato idea,
facendogli un rimprovero quasi di ordine morale”, Casini ha
ribattuto che non è stato il professore ad aver cambiato
idea ma i partiti che sostenevano il suo Governo. “Il Pdl ha
tolto la fiducia e si è rimesso con la Lega. Il Pd è andato
con Vendola, anziché con Renzi. Monti non ha cambiato idea,
si è assunto la responsabilità di passare da una posizione
testimoniale a una concreta, in prima persona. Assumendosi
la responsabilità di chi vuole dare al Paese un suo
contributo”.
“Questa campagna elettorale ci obbliga a fare una grande
operazione-verità. Non si attribuiscono i problemi italiani
a chi li ha creati negli ultimi venti anni, ma a coloro che
hanno cercato di rimediare in dieci mesi al disastro. Il
Governo Monti è stato l’unico che ha dimostrato che è
possibile tagliare la spesa pubblica”.
SU QUOTE LATTE E UNIVERSITÀ
“Noi siamo il partito – ha aggiunto – che per anni ha
portato avanti la tradizionale battaglia della difesa degli
allevatori. Oggi vediamo che lo scandalo delle quote latte
c’è costato 4 milioni di euro, più dell’Imu. Siamo stati
lasciati soli – ha proseguito – anche sull’abolizione delle
Province. Siamo stati coerenti con il nostro programma
elettorale, ma intorno a noi gli altri partiti non hanno
fatto quello che promettevano”.
“Oggi si parla di 60mila
giovani che hanno rinunciato a iscriversi all’università. Un
Paese del genere non può andare avanti. I giovani
abbandonano l’università non perché sono dei somari, ma
perché i genitori non riescono a mantenerli negli studi. Non
dobbiamo solo volere un’università per tutti, ma
un’università di qualità”.
SULLE LIBERALIZZAZIONI
Casini si è poi rivolto ai governi precedenti, accusandoli
di non aver perseguito una vera politica delle
liberalizzazioni. “In questi anni è stata portata avanti
solo la politica dell’indebitamento. Dobbiamo liberalizzare
veramente, per favorire la concorrenza e la diminuzione dei
prezzi. Quello che è stato fatto è del tutto
insufficiente” L’Udc difende la famiglia e i suoi valori,
perché è “l’unico polmone di risorse che ora aiuta chi sta
perdendo il lavoro e si trova in difficoltà”.
SULLE POLITICHE FISCALI
“Noi non siamo all’anno zero – ha detto – abbiamo difeso un
concetto, quello del ‘rigore’, perché necesario per superare
la crisi, ma non può essere disumano. Il rigore si ferma
davanti all’umanità che soffre. Deve essere giusto. Questa
campagna elettorale è piena di promesse. Noi non promettiamo
sogni, faremo in modo che dimiuisca la pressione fiscale,
cercheremo di evitare l’aumento di un punto di Iva,
difenderemo le detrazioni e le deduzioni per la famiglia.
Dobbiamo dare all’Italia il potere di acquisto. E ancora:
diminuzione del cuneo fiscale sulle aziende”.
SUI CANDIDATI E SUL PARTITO
Nel sottolineare che i candidati provengono tutti dalla
società civile, Casini ha aggiunto: “È un modo importante
per rivendicare la buona politica per il futuro del Paese.
Sentiamo che anche altri partiti hanno attinto dalla società
civile. Ma quello che ho visto all’opera non ha dato una
grande prova, noi invece non abbiamo mai piegato la schiena
e abbiamo tenuto la barra dritta”.
Casini ha concluso: “Voglio dire una cosa al partito. Siamo
i primatisti del salto a ostacoli. Ci attaccano perché siamo
scomodi. Ma ai nostri elettori dico: abbiamo rinnovato le
nostre liste secondo i criteri rigidi dettati da Monti.
Siamo un partito pulito, rinnovato, difendiamo il principio
della solidarietà, però ancora con poca presenza femminile.
È una critica che dobbiamo accettare, miglioreremo”. (Public
Policy)
SOR