Voluntary II, il ritorno: come funziona il rientro capitali

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di Viola Contursi

ROMA (Public Policy) – Il governo, come anticipato la scorsa settimana, studia per luglio la riapertura dei termini della voluntary disclosure, ovvero il rientro dei capitali illecitamente detenuti all’estero e in Italia, con le stesse modalità del primo rientro dei capitali.

Attualmente la fase 1 della voluntary, già prorogata nell’autunno dello scorso anno, è scaduta a dicembre. Ovvero c’era tempo fino a dicembre 2015 per inviare la documentazione relativa ai redditi occultati dal 2009 al 2014.

L’esecutivo quindi riaprirebbe i termini per la presentazione delle domande di adesione riferite ai redditi 2015-2016, con le stesse regole previste nella fase 1. Ma come funzionava la voluntary disclosure, e quindi come funzionerà la fase 2?

La collaborazione volontaria, in sintesi, prevedeva (e prevederà) la possibilità, per chi ha occultato soldi e beni all’estero o in Italia (in cassette di sicurezza ad esempio) di far riemergere dal nero questi beni pagando le imposte dovute (quindi finora dal 2009 al 2014 nella fase 1) e le relative sanzioni, in misura ridotta.

In più, aderendo alla voluntary disclosure, si diventa inpunibili per alcuni reati fiscali legati alle mancate dichiarazioni e per l’autoriciclaggio.

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@VioC