(Public Policy) – Roma, 20 mar – Il Pd è cartaceo, il Pdl
televisivo, il Movimento 5 stelle online. Fin qui, una
constatazione piuttosto banale. A impressionare sono i
numeri dello strapotere M5s sul web: il movimento è il primo
partito con una percentuale del 42,5%, ovvero di 17 punti
superiore al totale del campione analizzato, e addirittura
di 21 punti superiore al secondo partito (il Pd col 21,7%).
Il Pdl riporta una percentuale inferiore al 10% (il 9,4%).
Lo rileva il Cise-Luiss, centro italiano studi elettorali,
con un’analisi pubblicata sul suo sito.
Il Pd è nettamente il primo partito tra i lettori di
giornali, con 12 punti di vantaggio sul Pdl e 17 sul M5s.
Tra i telespettatori il primo partito è invece il Pdl, con
tre punti di vantaggio su Pd e M5s.
Anche all’interno di ciascuna classe di età – sottolineano
gli analisti – “esiste una differenza fortissima tra chi si
informa prevalentemente tramite internet e tutti gli altri:
la differenza è sempre di almeno dieci punti in tutte le
classi di età, e addirittura di quasi 25 punti tra i
45-54enni”.
In sostanza, rileva il Cise, “questi primi dati sembrano
suggerire che siamo davvero di fronte a una sorta di
‘frattura mediale’: a differenziare l’elettorato dei vari
partiti (e in particolare quello del M5s) sembrano ormai
essere nettamente gli stili e i mezzi di informazione
politica”. In particolare, basarsi su diversi mezzi di
comunicazione, ipotizzano gli analisti, “sembra che abbia di
fatto significato, in particolare in questa campagna
elettorale, aver assistito a campagne elettorali separate.
Ciascuna con una sua agenda, un suo discorso, e diversi temi
salienti”.
A questo corrisponde “una diversa percezione di credibilità
dei partiti. Con il Pdl a livelli minimi in tutti e tre i
pubblici (carta, tv, web; Ndr), e il Pd che invece viene
considerato credibile sui temi economici da tutti e tre i
gruppi, ma sensibilmente meno credibile sulla riforma della
politica tra gli utenti prevalenti di internet”. (Public
Policy)
GAV




