Arriva il divorzio breve, dopo 40 anni

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ROMA (Public Policy) – di Sonia Ricci – Per le coppie che chiederanno il divorzio ‘consensualmente’ serviranno solamente 6 mesi; per quelle che invece ricorreranno al giudice, 12 mesi. Non saranno, dunque, più necessari tre anni per mettere fine al matrimonio. Dopo 40 anni dalla legge Fortuna-Baslini vengono modificate le norme sul divorzio.

L’aula della Camera ha infatti approvato, in via definitiva, la proposta di legge sul Divorzio breve, all’esame del Parlamento da quasi due anni. Durante il passaggio al Senato (in seconda lettura) dopo un lungo dibattito – durato più di 7 ore – è stata stralciata in aula una parte del testo, quella sullo scioglimento ‘diretto’ del matrimonio, introdotto durante il passaggio in commissione Giustizia. Vediamo come cambiano le regole.

DIVORZIO BREVE
La norma sul ‘taglio’ dei tempi, tra la separazione e la richiesta di divorzio, prevede che dai tre anni previsti dalla precedente legge si passa a 12 mesi; 6 mesi per la separazione consensuale. Tra le novità, il fatto che la decorrenza del tempo non partirà dalla prima udienza di fronte al presidente del tribunale, ma dal deposito della domanda di divorzio.

AFFIDAMENTO FIGLI
La sentenza del giudice – sull’affidamento dei figli e il loro mantenimento – varrà anche dopo “l’estinzione del processo, fino a che non sia sostituita – si legge nel testo del ddl – da un altro provvedimento emesso a seguito di nuova presentazione del ricorso per separazione personale dei coniugi” o a seguito di ricorso per il divorzio.

SEPARAZIONE BENI DA QUANDO SI VIVE SEPARATI
Anticipo della separazione dei beni. Fino a ora il momento effettivo di scioglimento della comunione dei beni tra marito e moglie si verifica quindi ‘ex nunc’, solo con il passaggio in giudicato della sentenza di separazione personale. La nuova legge prevede invece che, nel caso di separazione personale, la comunione venga meno prima, nel momento in cui il giudice li autorizza a vivere separati, ovvero alla data di sottoscrizione del processo verbale di separazione consensuale.

L’ordinanza con la quale sempre i coniugi sono autorizzati a vivere separati è comunicata all’ufficiale di stato civile ai fini dell’annotazione dello scioglimento della comunione.

SCIOGLIMENTO ‘DIRETTO’ TORNERÀ CON UN DDL
Come detto, tra le maggiori novità introdotte al Senato – ma su cui la maggioranza (divisa) ha fatto dietrofront – quella sullo stop immediato delle unioni. Prima dell’ok della commissione, la relatrice Rossana Filippin (Pd) aveva infatti presentato una nuova riformulazione di tre emendamenti trasversali sul nuovo binario per lo scioglimento del matrimonio.

La modifica prevedeva che il divorzio potesse essere chiesto, dai due coniugi congiuntamente, senza passare per la separazione, quindi ‘saltando’ i 6 mesi antecedenti allo scioglimento.

La norma valeva per le coppie senza figli minorenni, senza figli maggiorenni con handicap gravi e senza figli sotto i 26 anni non economicamente autosufficienti. Ma, come per altri provvedimenti in tema di giustizia, contrari alla norma i senatori di Ncd, che hanno abbandonato i lavori della commissione dopo il voto.

Successivamente anche l’area cattolica del Pd ha chiesto la cancellazione della norma, poi decisa dall’aula. La relatrice del ddl al Senato, Rosanna Filippin (Pd), proporrà il divorzio diretto in una legge a parte che il Pd si impegnerà a sostenere. (Public Policy)

@ricci_sonia