ROMA (Public Policy) –Iter parlamentare avviato per la NaDef, su cui ieri – nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato – si sono tenute le audizioni del Cnel e del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Tra i vari temi toccati ieri dal titolare del Mef c’è stato anche lo spread, dalla cui riduzione arriverà “un risparmio di spesa di interessi” pari ” 6,8 miliardi di euro”. “Siamo in presenza di una manovra che ha un’intonazione espansiva. E’ il giusto equilibrio” tenendo conto “di uno spazio fiscale limitato” e “della necessità di assicurare un profilo discendente del debito e la sostenibilità di finanza pubblica” ha sottolineato Gualtieri. Il ministro ha annunciato che arriveranno finanziamenti e rinnovi per “l’efficienza energetica, il rinnovo del patrimonio edilizio e pubblico impiego, la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, il rilancio degli investimenti, l’aumento delle risorse per istruzione e ricerca e per rafforzare il servizio sanitario”. Riguardo alle performance attese, ha ribadito che “prevediamo una crescita del Pil reale nel 2020 pari allo 0,6% e quella del Pil nominale del 2%”, aggiungendo che “questa è una stima che considero realistica e prudente”.
“Il programma definito con la NaDef – ha aggiunto Gualtieri – mira alla crescita e al tempo stesso a mantenere l’equilibrio dei conti pubblici. L’Italia è un paese solido, con finanze sane e sostenibili”. Riguardo al bonus di 80 euro, misura bandiera dell’Esecutivo Renzi, il ministro ha spiegato che “non sarà eliminato” anche se “è intenzione del Governo avviare una più generale riforma dell’Irpef”. Fari puntati anche sulll’Iva, tema sempre delicatissimo: la NaDef disinnesca gli aumenti da 23,1 miliardi per il 2020, “ma questo – ha spiegato Gualtieri – non esclude che si possano valutare rimodulazioni, puntando a rendere più equo ed efficace il meccanismo che ha visto la giustapposizione di aliquote diverse su diversi beni”. Rimodulazioni su cui M5s e renziani sono o molto scettici oppure totalmente contrari, e quindi bisognerà vedere che tipo di sviluppi ci saranno. Le audizioni proseguono stamattina alle 8,30 con Istat, Bankitalia, Corte dei conti, e con il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), Giuseppe Pisauro (potrete seguirle, in abbonamento, qui: news.publicpolicy.it). La Nota arriverà in aula mercoledì a Palazzo Madama e giovedì a Montecitorio.
La scorsa settimana proprio l’Upb ha fatto sapere di aver validato le previsioni tendenziali per gli anni 2019-2020 trasmesse dal Mef lo scorso 19 settembre, ma l’ufficio guidato da Pisauro ha sottolineato che ci sono “significativi fattori di rischio” per lo scenario macroeconomico di breve termine. Questi, tra gli altri, riguardano “la guerra commerciale globale” e “l’incertezza sulla Brexit“. Inoltre, per l’Upb, “quanto alle previsioni per il biennio 2021-22, le previsioni del Mef appaiono lievemente ottimistiche rispetto all’intervallo accettabile delle stime allo stato delle informazioni attualmente disponibili”. Sempre sulla manovra, si è tenuto ieri a Palazzo Chigi un nuovo incontro tra il premier, Giuseppe Conte, e Cgil, Cisl e Uil. Al vertice hanno partecipato anche Gualtieri e il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.
Le parti sociali hanno incassato la disponibilità del Governo a discutere, con tavoli ad hoc, su taglio del cuneo fiscale, risorse per i rinnovi dei contratti del pubblico impiego, previdenza (con il tema della rivalutazione delle pensioni), gli investimenti e il Sud. I sindacati insistono sul calo delle tasse anche per i pensionati, e considerano “non sufficienti” i circa 2,7 miliardi di euro per abbassare il cuneo fiscale sui lavoratori. Si chiede , quindi, di allargare stanziamenti e platea. “Il taglio del cuneo fiscale lo vogliamo, ma le cifre messe sul tavolo ancora non sono sufficienti, vanno aumentate” ha detto Maurizio Landini, segretario della Cgil, chiedendo che l’intervento non riguardi “solo i lavoratori fino ai 26 mila euro” e coinvolga come detto anche i pensionati. Infine, rimanendo in ambito economico, da segnalare che oggi (alle 12) è in programma l’audizione del ministro Gualtieri sulle “linee programmatiche del suo dicastero” davanti alle commissioni Finanze di Camera e Senato. (Public Policy) PAM