(Public Policy) – Roma, 23 gen – Mario Catania, ministro
delle Politiche agricole uscente e candidato alle prossime
elezioni con l’Udc, ha pubblicato sul suo sito personale il
programma “L’agricoltura che vorrei, l’Italia che vorrei”.
L’AGRICOLTURA CHE VORREI
Il programma evidenzia che agli agricoltori resta una quota
di valore troppo bassa. Nonostante siano state fatte delle
riforme, però, queste “da sole non bastano”. È necessario
non solo fare in modo che gli agricoltori si presentino
uniti sul mercato ma anche una maggiore aggregazione
dell’offerta e un utilizzo adeguato dell’interprofessione.
Inoltre, eliminando più possibile i passaggi di
intermediazione si riuscirà a promuovere sempre di più la
filiera corta.
FISCALITÀ E CREDITO AGRARIO SPECIALIZZATO
Il ministro, dopo lo sforzo fatto in quest’ultimo anno, ha
previsto una riduzione della pressione fiscale per il
settore agricolo e ad una generale razionalizzazione e
semplificazione della fiscalità. Gli obiettivi principali
sono la riduzione dell’Imu e la soluzione dei problemi
connessi al credito Iva per le imprese alimentari.
Catania, inoltre, vorrebbe ricostruire un sistema specifico
del credito agrario, dopo la scelta, fatta anni fa, di
cancellarlo.
TUTELA DEL MADE IN ITALY E SOSTEGNO ALL’EXPORT
Sul piano nazionale, come scritto nel testo, occorre
intensificare la repressione dei prodotti contraffatti.
Sul piano internazionale, invece, occorre rafforzare tutti
i sistemi giuridici che tutelano l’origine e, quindi,
l’identità del prodotto, attraverso accordi tra Unione
europea e Paesi terzi, rafforzando le forme di tutela
interne all’Unione.
Servono, inoltre, politiche e strategie di supporto per le
aziende italiane che favoriscano l’esportazione, mettendo
gli imprenditori italiani in condizioni di parità rispetto a
quelli di altri Paesi.
INCENTIVI PER I GIOVANI E RINNOVO MACCHINE
I giovani, secondo il programma, avranno bisogno di
incentivi sia a livello nazionale che comunitario,
soprattutto nella fase iniziale dell’attività
imprenditoriale. Il sostegno dovrà riguardare l’accesso al
credito e l’assistenza tecnica nella fase iniziale
dell’attività.
Per quanto riguarda le macchine agricole/trattori, si dovrà
realizzare un intervento nazionale per favorire la
rottamazione e la sostituzione.
DIFESA DEL SUOLO AGRICOLO E POLITICA DELL’ACQUA
Catania aggiunge nel suo programma una battaglia che ha
portato avanti durante il suo ministero: la difesa del suolo
agricolo contro la cementificazione, puntando su nuovo
modello di sviluppo.
Fermare la cementificazione permetterebbe anche di
conservare in buono stato le risorse idriche. Riorganizzare
l’assetto idrico del Paese e creare un “grande piano di
gestione delle acque” tutelerebbe il territorio sia dal
rischio del dissesto idrogeologico che di carenza idrica.
“È necessario prevenire gli effetti della carenza idrica e
accrescere le capacità di accumulo delle riserve
implementando, ammodernando e conservando in buono stato le
reti di distribuzione. Inoltre, bisogna limitare lo
sfruttamento delle acque di falda per evitare la
salinizzazione delle falde e dei suoli, che provoca
l’infertilità dei terreni agricoli soprastanti”.
RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE POST 2014
Per quanto riguarda la Pac, il programma vuole valorizzare
e sostenere le aziende produttive vitali, senza distribuire
a pioggia gli aiuti, come prevede la proposta della
Commissione europea. Una più equa distribuzione delle
risorse tra gli Stati membri, che non deve semplicemente
seguire il criterio della superficie agricola, deve tenere
conto anche di altri fattori economici, a partire dal valore
della produzione.
CORPO FORESTALE DELLO STATO, PESCA E IPPICA
Il ministro reputa molto importante il ruolo del Corpo
forestale e intende, oltre che potenziare il loro “prezioso”
contributo, anche valorizzare le professionalità del
personale, assicurando il costante adeguamento delle
strutture e dei materiali utilizzati.
Sulla pesca “sarà fondamentale continuare ad operare
secondo due direttrici: da un lato, la tutela delle risorse
marine minacciate dall’eccessivo sfruttamento, dall’altro,
la salvaguardia del reddito degli operatori”.
Uno degli obiettivi “fondamentali” da raggiungere è quello
di garantire la sostenibilità delle risorse ittiche. Il
numero delle catture non dovrà superare la normale
riproduzione delle risorse, nell’ottica della sostenibilità
a lungo termine. In questo quadro si inseriranno anche la
valorizzazione e la crescita che interesseranno il settore
dell’acquacoltura. Inoltre, dovrà essere data attenzione
alla trasparenza e alla qualità.
Per rilanciare l’ippica italiana, invece, è necessario il
coinvolgimento del ministero dell’Economia “che ha un ruolo
decisivo nell’individuazione di una strategia che consenta
il rilancio del settore”. (Public Policy)
DAP