(Public Policy) – Roma, 23 gen – Rispetto all’89,9%
registrato alla fine del secondo trimestre del 2012, alla
fine del terzo trimestre del 2012 il rapporto debito
pubblico/Pil nell’eurozona è salito al 90%. I più alti
rapporti sono stati registrati dalla Grecia (152,6%),
dall’Italia (127,3%), dal Portogallo (120,3%) e dall’Irlanda
(117,0%); i più bassi dall’Estonia (9,6%), dalla Bulgaria
(18,7%) e dal Lussemburgo (20,9%).
Rispetto al terzo trimestre del 2011, il rapporto debito
pubblico/Pil è aumentato in entrambe le aree: dall’86,8% al
90% nell’eurozona e dall’81,5% all’85,1% nella Ue a 27. Sono
dati pubblicati oggi in Lussemburgo da Eurostat,
l’ufficio statistico dell’Unione europea.
Dato il coinvolgimento dei governi dell’Ue in materia di
assistenza finanziaria a taluni Stati membri, e al fine di
ottenere un quadro più completo dell’evoluzione del debito
pubblico, Eurostat ha anche diffuso i dati trimestrali sui
prestiti intergovernativi (Igl, Intergovernmental lending).
La quota di Igl del Pil, dunque, alla fine del terzo
trimestre del 2012 è pari all’1,7% per l’area euro e
all’1,3% per la UE a 27.
Rispetto al secondo trimestre del 2012, quindici Stati
membri hanno registrato un aumento del loro debito in
rapporto al Pil alla fine del terzo trimestre del 2012,
undici in diminuzione e uno Stato membro non ha registrato
alcun cambiamento.
Gli aumenti più alti nel rapporto sono stati registrati in
Irlanda (+5,9%), Grecia (+3,4) e Portogallo (+2,9), e le
diminuzioni più notevoli in Lettonia (-2,6), Malta (-2,5) e
in Austria (-1,3). (Public Policy)
SPE