ROMA (Public Policy) – A Roma come a Bruxelles, l’autunno 2025 segna una fase di accelerazione nella regolamentazione del settore dell’intelligenza artificiale. L’entrata in vigore della legge italiana il 10 ottobre – prima normativa nazionale europea in materia – segue la presentazione delle nuove strategie europee Apply AI e AI in Science dell’8 ottobre.
La strategia Apply AI definisce i termini per l’attuazione dell’AI Continent Action Plan pubblicato dalla Commissione europea ad aprile, con l’obiettivo di rafforzare la posizione dell’Ue nel settore. Il piano prevede uno stanziamento di un miliardo di euro – cifra analoga a quella prevista per le startup innovative dal provvedimento italiano.
Nelle intenzioni della Commissione, le risorse dovrebbero contribuire a incrementare l’adozione delle tecnologie di IA nelle imprese europee, che attualmente si attesta intorno al 13,5%. La strategia prevede un approccio “AI first” e promuove politiche “buy European” per favorire la crescita di soluzioni tecnologiche europee e di infrastrutture locali, come data center, AI gigafactory e modelli proprietari.
Il fondo è destinato anche al sostegno di progetti di ricerca per modelli di IA di frontiera, su cui l’Europa, come ricordato da Mario Draghi alla conferenza di alto livello della Commissione europea dello scorso 16 settembre, cede il passo ai concorrenti globali. A tal riguardo, l’AI Index Report 2025 della Stanford University evidenzia che nel 2024 sono stati sviluppati 40 modelli IA di rilievo negli Stati Uniti, 15 in Cina e solo 3 nell’Unione europea (tutti realizzati in Francia).
La strategia include interventi in ambito sanitario, con la creazione di centri di screening basati su IA, e nel settore della mobilità, con piani per la diffusione della guida autonoma. È inoltre prevista la riorganizzazione della governance europea del comparto, attraverso tre nuovi organismi: l’Apply AI Alliance (che riunisce industria, istituzioni pubbliche, università e parti sociali), l’Osservatorio sull’IA e l’AI Act Service Desk, piattaforma di supporto all’attuazione del regolamento.
L’incremento di strutture e autorità dedicate all’intelligenza artificiale in Europa si inserisce in un contesto globale di espansione normativa. Secondo il già citato studio di Stanford, infatti, nel 2023 il numero di riferimenti legislativi all’IA è aumentato del 21,3% in 75 Paesi.
Nel frattempo, a inizio ottobre, il valore di mercato combinato delle sette principali aziende statunitensi (Nvidia, Microsoft, Apple, Alphabet, Amazon, Meta e Tesla) ha superato il pil complessivo dell’Unione europea. La sola Nvidia ha raggiunto una capitalizzazione vicina a quella dell’economia tedesca. Tutte le società citate sviluppano modelli di IA proprietari e nessuna delle prime 40 imprese globali del comparto ha sede in Europa. (Public Policy) DVZ





