di Francesco Ciaraffo
ROMA (Public Policy) – L’Anticipo pensionistico volontario, la cosiddetta Ape, è un meccanismo inserito nell’ultima legge di Bilancio per agevolare l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha firmato lunedì il dpcm applicativo.
È un prestito commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia, erogato dalla banca in 12 mensilità, che il beneficiario otterrà alla maturazione del diritto. Si differenzia dall’Ape social (già in vigore) perchè questa è garantita dallo Stato per alcune categorie specifiche di lavoratori (quelli che svolgono compiti gravosi).
L’Ape volontaria può essere richiesta dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, dai lavoratori autonomi e dagli iscritti alla Gestione separata. Sono esclusi i liberi professionisti iscritti alle casse professionali.Per accedere al prestito è necessario, al momento della richiesta: avere almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi; maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi; avere un importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’Assicurazione generale obbligatoria; non essere titolare di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità. Inoltre, non è necessario cessare l’attività lavorativa.
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@fraciaraffo