ROMA (Public Policy) – Dopo l’attacco alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, in acque internazionali al largo di Creta, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha tenuto un’informativa giovedì mattina, alle 8.30, in aula alla Camera. Crosetto è intervenuto, intorno alle 10.30, anche a Palazzo Madama.
LE PAROLE DI CROSETTO
“È evidente che quanto accaduto riguarda da vicino il nostro Paese perché riguarda la sicurezza dei nostri connazionali in acque internazionali. Il Governo italiano ha espresso ed esprime la più ferma condanna. Azioni di questo tipo condotte contro unità civili in mare aperto sono totalmente inaccettabili“, ha detto in aula Crosetto.
“La fregata Fasan ha raggiunto l’area dove navigava la Global Sumud Flotilla per eventuale attività di soccorso, assistenza, protezione alle persone che dovessero essere in pericolo”. Una decisione, ha spiegato, di cui “ho informato immediatamente l’addetto militare in Italia, ambasciatore e l’ addetto militare a Tel Aviv e l’unità di crisi della Farnesina”. Quello che “abbiamo potuto fare era questo. Inviare una nave alla quale se ne aggiungerà un’altra, nave Alpino, che è già partita e che dispone di altre capacità“.
“Mi sono permesso di porre una domanda e di muovermi sulla base di questa domanda: è proprio necessario mettere a repentaglio l’incolumità di cittadini italiani per far giungere gli aiuti a Gaza? E mi sono attivato anche mettendomi in contatto con molti parlamentari”. In un altro passaggio della sua informativa, Crosetto aveva anche ribadito che “in democrazia qualunque manifestazione deve essere tutelata quando si svolge nel rispetto delle regole”.
“Non è nostra intenzione muovere le navi militari per porre guerra a un Paese amico. Siamo lì a tutelare i cittadini italiani come lo siamo stati quando ci sono situazioni di pericolo nel mar libico”.
“Il nostro obiettivo deve essere altro: prendere atto e far capire i rischi che si possono correre indipendentemente dal fatto che stiano andando a fare del bene”. Ovvero “la possibilità di reazione una volta che entreranno nelle acque di un altro Stato che considera questa operazione quasi un atto ostile“.
“A tutti noi sta a cuore il destino di ogni italiano”. Io vorrei che “gli aiuti arrivassero a Gaza e che nessuna delle persone coinvolte possano avere danni. Su questo stiamo lavorando. Per questo stiamo trattando”. La nave italiana è ovviamente a disposizione, ha poi precisato il ministro, “per tutte le 44 nazionalità che sono a bordo della Flottilla”.
“Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente, possiamo farlo solo interloquendo con tutti”. E su questo, sull’interlocuzione con gli organizzatori della Flotilla, “chiedo un vostro aiuto”. “Il clima è preoccupante e noi non siamo in grado di garantire la sicurezza” una volta che si entri nelle acque territoriali di un altro Stato, “né noi né nessun altro Paese al mondo”. Il ministro ha specificato che non bastano le continue pressioni che si stanno facendo per garantire la sicurezza.
“Spero che tutti spingano perché venga accettata la soluzione di portare questi aiuti a Cipro“.
LE PROTESTE DELLE OPPOSIZIONI
Pd, M5s e Avs, in apertura di seduta mercoledì in aula alla Camera e più tardi anche al Senato, hanno protestato duramente contro il Governo a seguito dell’attacco (definito “aberrante e inaccettabile”) alle imbarcazioni. Un presidio davanti a Montecitorio, convocato dal Global Movement to Gaza nel pomeriggio di mercoledì, ha visto la partecipazione di molti parlamentari dell’opposizione.
“La verità è che la Global Sumud Flotilla sta facendo quello che avrebbero dovuto fare i Governi europei. Meloni attacca la Flotilla con parole durissime mai sentite pronunciare contro Netanyahu. Invece di insultare i parlamentari che fanno il loro dovere, il Governo convochi l’ambasciatore israeliano“, ha detto giovedì in aula alla Camera la segretaria del Pd Elly Schlein, durante il dibattito dopo l’informativa di Crosetto.
“Noi opposizioni la posizione del Governo l’apprendiamo dai giornali. Continuiamo a chiedere che Meloni venga in aula e chiediamo il pieno e immediato riconoscimento dello Stato palestinese. Gaza è e rimarrà dei palestinesi. Non si può continuare ad avere doppi standard tra Putin e Netanyahu“, ha detto ancora Schlein.
Schlein ha poi aggiunto, riferendosi all’intervento di Meloni all’Assemblea Onu: “Non si è mai visto un presidente del Consiglio che usa un palcoscenico internazionale per attaccare le opposizioni e i giudici”. La premier è andata all’Onu per dividere la Nazione“.
LA RISPOSTA DELLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA
La delegazione italiana del Global Movement to Gaza, a nome del Comitato direttivo della Global Sumud Flotilla, ha comunicato giovedì in una nota “alle autorità italiane di non accettare la proposta ricevuta ieri su una possibile deviazione degli aiuti in direzione Cipro, per poi farli arrivare a Gaza con il coinvolgimento del patriarcato latino di Gerusalemme”.
“Ribadiamo – si legge – che la nostra missione rimane fedele al suo obiettivo originario di rompere l’assedio illegale e consegnare gli aiuti umanitari alla popolazione assediata di Gaza, vittima di genocidio e pulizia etnica. Qualsiasi attacco o ostruzione alla missione costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale e un atto di sfida all’ordinanza provvisoria della Corte internazionale di giustizia che impone a Israele di facilitare gli aiuti umanitari verso Gaza. Continuiamo a chiedere al Governo una risposta netta, severa e seria, in linea con il diritto internazionale”.
LA VERSIONE DI ISRAELE
“Israele ha accettato la proposta del Governo italiano di far sbarcare gli aiuti nel porto di Cipro e poi di trasferirli a Gaza. La Flotilla ha respinto la proposta italiana, provando che il suo vero obiettivo quello di provocare e servire Hamas. Israele non permetterà alle navi di entrare in una zona attiva di combattimento e non permetterà la violazione di un legittimo blocco navale. Israele è ancora pronto a impegnarsi in qualsiasi accordo costruttivo per il trasferimento degli aiuti in modo legale e pacifico”, ha scritto giovedì su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar.
L’APPELLO DI MATTARELLA
“Il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona. A questo scopo e al fine di salvaguardare il valore dell’iniziativa assunta – valore che si è espresso con ampia risonanza e significato – appare necessario preservare l’obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza. Mi permetto di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme – anch’esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza – di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza”.
Così, venerdì, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Una proposta, quella del capo dello Stato, che è stata però respinta dagli attivisti.
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GAV
(foto da profilo X del sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago)