ROMA (Public Policy) – Sono 28 i provvedimenti attuativi di competenza del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ancora da adottare, e secondo il cronoprogramma solo 11 su 28 atti saranno adottati entro l’anno. A questi si aggiungono poi due decreti interministeriali. Per 16 atti su 28 il termine di adozione è scaduto. 10 attuativi su 28 sono collegati a fondi da sbloccare che nel complesso ammontano a circa 3,4 miliardi tra il 2020 e il 2021. Lo rivela uno studio di Public Policy sulla base dei dati e delle informazioni disponibili presso l’Ufficio del Programma di Governo a Palazzo Chigi.
Vediamo nel dettaglio cosa prevedono i decreti attuativi in stand by:
FONDI BILATERALI PER CIG E ASSEGNO
Ancora ferma l’assegnazione di 1,1 miliardo di euro per il 2021 stanziato dal dl sostegni ai fondi di solidarietà alternativi (artigianato e lavoro in somministrazione). La misura consente loro di erogare l’assegno ordinario e la cassa integrazione in deroga in favore dei lavoratori che hanno subito la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa. In stallo anche un dm previsto dal dl Ristori per assegnare 450 milioni di euro con finalità analoga.
MANOVRA 2021
Sei atti sono legati all’ultima manovra, di questi 5 dovevano essere adottati entro inizio marzo. Ci riferiamo al dm per dare seguito al miliardo stanziato per l’esonero dei contributi previdenziali alle partite Iva, al dm sulle prestazioni connesse al programma nazionale di Garanzia occupabilità dei lavoratori (233 milioni per il 2021 per servizi di politiche attive del lavoro), al dm sul finanziamento aggiuntivo ai patronati (15 milioni in più oltre i 20 già stanziati dal dl agosto), al dm sul sostegno alle madri disoccupate o monoreddito che fanno parte di nuclei familiari monoparentali con figli disabili a carico (5 milioni all’anno fino al 2023) e al dm sui percorsi di aggiornamento professionale collegati alla “cassa integrazione” per le partite Iva iscritte alla gestione separata Inps.
Fermo anche l’attuativo sul fondo per il sostegno della parità salariale di genere (2 milioni all’anno dal 2022), voluto dal Pd.
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MDV
(foto: cc Palazzo Chigi)