ROMA (Public Policy) – “Le banche fanno e faranno la loro parte e non faranno certamente mancare il loro supporto nel cammino di modernizzazione e sviluppo dell’Italia, così come sono state impegnate fin dal primo momento a fianco delle famiglie e delle imprese per affrontare la crisi. Affinché ciò sia possibile, occorre che la regolamentazione di vigilanza sulle banche, nel perseguire l’obiettivo della stabilità, tenga in conto costantemente l’obiettivo della crescita economica e non crei ostacoli al ruolo essenziale in questa fase svolto dal mondo bancario, cioè di sostegno a famiglie e imprese”.
Questo quanto si legge in un documento inviato dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli e dal direttore generale Giovanni Sabatini al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli e Enzo Amendola. Il documento è quello che l’Abi avrebbe consegnato al Governo nell’incontro programmato per le 10 di martedì e che non si è tenuto per via delle dimissioni di Conte.
“Innanzitutto – si legge – la proroga delle moratorie ex lege disposta dalla legge di Bilancio se non accompagnata da una interpretazione delle linee guida dell’Eba che oggi pongono un limite di 9 mesi alla durata complessiva del periodo di sospensione dei pagamenti produce il rischio di dover riclassificare come esposizioni deteriorate tutte le esposizioni oggetto di moratoria con conseguenze gravemente dannose per i debitori. Occorre che si intervenga quanto prima per ottenere una interpretazione delle regole che consenta la proroga delle moratorie oltre i 9 mesi senza le conseguenze sopra descritte. Allo stesso tempo occorre ampliare i parametri stabiliti dall’Autoritá Bancaria Europea (Eba) per consentire misure di agevolazione per i debitori (quali, ad esempio, l’allungamento dei piani di ammortamento) senza che la concessione di tali agevolazioni faccia scattare la riclassificazione della posizione come deteriorata”.
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