Cannabis, cittadinanza, imam: i ‘vari’ emendamenti al ddl Sicurezza

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ROMA (Public Policy) – Nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera sono circa 343 gli emendamenti presentati dai gruppi al ddl Sicurezza. In totale 53 emendamenti sono arrivati dalla stessa maggioranza: 35 dalla Lega, 10 da Fratelli d’Italia, 7 da Forza Italia e 1 da Noi moderati. Mentre tra le file delle opposizioni 100 emendamenti sono stati depositati dal Partito democratico, 97 dal Movimento 5 stelle, 48 da Alleanza Verdi e Sinistra, 20 da Italia viva, 12 da + Europa, 8 dal gruppo Misto e 2 da Azione.

In particolare il partito di Matteo Salvini (nella foto) ha presentato un corposo pacchetto di proposte che puntano a introdurre il “reato di integralismo islamico”, l’albo nazionale degli Imam con un “registro dei luoghi di culto”, nonchè un “tracciamento dei finanziamenti alle moschee”.

Si chiede poi una stretta nel riconoscimento della cittadinanza verso chi ha commesso reati quando era minore e l’introduzione del “delitto di spaccio di strada”.  E ancora: l’introduzione della castrazione chimica per chi si è macchiato di violenza sessuale e l’arresto “obbligatorio” nel caso di utilizzo di caschi o mezzi “per rendere difficoltoso il riconoscimento nelle manifestazioni in luogo pubblico”.

Sul ddl è stato poi presentato un emendamento del Governo che punta a intervenire sulla filiera della produzione e vendita della cannabis light, con uno stop alle inflorescenze, le resine e gli oli. Governo che poi ha presentato, a seguito di numerose proteste del settore, un nuovo emendamento sul tema.

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RIC