ROMA (Public Policy) – Anche Italia viva ci prova e con un emendamento alla pdl sulle semplificazioni in agricoltura (la cosiddetta pdl Gallinella), all’esame della XIII commissione di Montecitorio, punta a legalizzare una volta per tutte i cannabis shop, fissando allo 0,5% il limite di thc ammesso ed introducendo una imposta sulla biomassa da canapa. La proposta emendativa, a firma unica Maria Chiara Gadda, ricalca esattamente il sub emendamento M5s a prima firma Mollame-Mantero, approvato a dicembre alla Manovra per poi essere stralciato in aula al Senato tra le proteste della maggioranza.
È stato invece dichiarato inammissibile, da parte delle presidenze delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio alla Camera, l’emendamento sulla legalizzazione presentato al decreto Milleproroghe e firmato da Pd, M5s, Leu e +Europa.
L’EMENDAMENTO IV
Nel dettaglio l’emendamento introduce dal 1° gennaio 2020 una imposta di fabbricazione sulla biomassa di canapa pari a 12 euro per mille kg, per ogni punto percentuale di cannabidiolo (CDB) presente nella biomassa. Saranno obbligati a pagare l’imposta il fabbricante per i prodotti ottenuti nel territorio nazionale o il soggetto che effettua la prima immissione in consumo per i prodotti provenienti da Paesi dell’Unione europea. Di conseguenza si regolarizza la vendita di preparati contenenti cannabidiolo (CBD). L’imposta non si applica a semi, fibra o canapulo di canapa.
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NAF-GAV