(Public Policy) – Roma, 22 gen – Diverse risposte, ma un
unico punto in comune: il merito. Pippo Civati (Pd), Renato
Brunetta (Pdl) ed Andrea Romano (Liste Monti) si confrontano
sulla condizione giovanile.
In diretta sulla Stampa,
rispondono a cosa si può fare perché i giovani italiani
tornino a interessarsi del Paese. “Diffido delle politiche
selettive, i giovani si organizzano da soli. L’offerta deve
essere ampia, non penso di ghettizzare segmenti specifici,
penso che bisogna creare un clima complessivo” risponde
Brunetta.
Pippo Civati, candidato in Lombardia per la Camera, pensa
che migliorare la condizione dei giovani sia più urgente per
il Paese, se avesse una sola pallottola per risolvere un
problema, penserebbe a loro: “La pallottola è contro il
nepotismo: chi è bravo ce la deve poter fare”.
Per Andrea Romano, bisogna intervenire sul lavoro: “I
giovani non si sentono interessati perché non si sentono
rappresentati, in Italia più che altrove fanno una fatica
micidiale per entrare nel mondo del lavoro. Un’unica
pallottola contro l’apartheid tra tutelati e non tutelati.
Una riforma radicale del mercato del lavoro non è ancora
stata fatta, noi proponiamo un contratto unico per tutti gli
occupati”.
Anche Brunetta, se avesse una sola possibilità, userebbe la
carta del “merito” per risolvere i problemi che affliggono i
giovani, primo fra tutti la disoccupazione. (Public Policy)
LAP