ROMA (Public Policy) – Le prove della sessione 2020 dell’esame di abilitazione forense si svolgeranno solo in forma orale. Questa la novità più importante contenuta nel dl Avvocati approvato la scorsa settimana in Consiglio dei ministri.
Per la prima volta dal dopoguerra, la pandemia ha impedito lo svolgimento delle prove scritte dell’esame di avvocato, che inizialmente sono state differite al 13, 14 e 15 aprile 2021. Tenendo conto dell’attale aumento dei contagi, e del parere del Comitato tecnico scientifico, il Governo ha deciso di non procedere con le prove scritte in presenza e, solo per questa volta, ha deciso di cambiare il meccanismo di selezione dell’esame di Stato.
Lo svolgimento delle prove scritte richiederebbe, infatti, di riunire nello stesso momento migliaia di candidati nei tre giorni d’esame (oltre 3 mila a Milano e a Roma; oltre 4 mila a Napoli). Dunque si procederà con due prove orali, una pre-selettiva (che sostituisce lo scritto) e una ordinaria. Per la valutazione della prima prova orale ogni componente della sottocommissione d’esame dispone di 10 punti di merito. Alla seconda prova orale sono ammessi i candidati che hanno conseguito, nella prima prova orale, un punteggio di almeno 18 punti.
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SOR