In commissione al Senato si ragiona ancora sull’equo compenso

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ROMA (Public Policy) – È stallo, in commissione Lavoro al Senato, sul ddl Equo compenso. Il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, ha chiesto di procedere a un “ulteriore approfondimento” prima di iniziare il voto degli emendamenti.

Una posizione che riprende quanto comunicato già le scorse settimane, quando il Governo aveva depositato due note, una del ministero della Giustizia e una del dipartimento Politiche Ue con le quali sostanzialmente bocciavano la proposta.

Secondo l’Esecutivo, infatti, si ritiene che il ddl punti alla reintroduzione delle tariffe minime, fattispecie contraria alle norme comunitarie. Proprio per approfondire questo aspetto, Bobba ha chiesto un ulteriore approfondimento fra l’ufficio legislativo del ministero del Lavoro, la relatrice, Anna Maria Parente (Pd) e il proponente, Maurizio Sacconi (Epi), anche per definire un percorso condiviso.

Situazione di stallo che non piace al presidente della commissione e primo firmatario di uno dei ddl, Sacconi. Il quale ha prima spiegato che i pareri trasmessi dal Governo non esprimono la posizione di sintesi dell’Esecutivo, ma sono note interne dei rispettivi dicasteri. Per questo ha proposto di iniziare a votare le proposte di modifica già da questa settimana.

Posizione allineata al Governo, invece, quella della relatrice. Il Pd, ha detto Parente durante i lavori della commissione, punta a una rapida approvazione del testo, ma concorda con la necessità di approfondire alcuni aspetti. È attesa quindi per questa settimana una posizione ufficiale del Governo. Da questa si capirà il futuro del ddl. (Public Policy) FRA