(Public Policy) – Roma, 11 giu – I nuovi sindaci venuti
fuori dai turni di ballottaggio del 9-10 giugno “sono per la
maggior parte sostenuti dal Pd: in tutt’Italia sono 38,
ovvero il 58% dei Comuni superiori al ballottaggio. Tale
risultato non è però omogeneo territorialmente. Vittorie del
centrosinistra si sono infatti verificate nel 77% dei comuni
del nord o della zona rossa e nel 45% dei ballottaggi
meridionali”. L’analisi è del Cise-Luiss, il Centro italiano
studi elettorali, in un approfondimento post-Comunali a cura
di Aldo Paparo.
“Simmetrica la performance del Pdl – aggiunge – che al nord
ha vinto in appena 2 comuni su 20 e nella zona in 1 su 6, ma
al sud si difende assai meglio: 9 comuni conquistati,
venendo comunque doppiato dai 18 della coalizione rivale. In
totale sono comunque appena il 18% i ballottaggi vinti dal
centrodestra contenente il marchio Pdl”.
“In termini generali – scrive – possiamo osservare la netta
de-bipolarizzazione rispetto alle precedenti elezioni
comunali. Come si è già detto, allora furono appena il 4,5%
i comuni vinti da una coalizione che non contenesse né il Pd
né il Pdl. Oggi invece le amministrazioni fuori dai poli
sono quasi una su quattro: 16 su 66, ovvero il 24%”.
Interessanti anche i dati sulle differenze geografiche che
riflettono differenze politiche: “Il sud – dice ancora
Paparo – si dimostra ancora una volta la zona con le
maggiori possibilità per candidati indipendenti forti
localmente: qui un comune su tre non è amministrato né dal
centrodestra né dal centrosinistra. Nessun candidato
sostenuto da partiti è riuscito a vincere nel centro-nord,
senza l’appoggio di uno dei due principali”.
“Nelle regioni meridionali – continua l’analisi – si
registrano 3 successi per candidati sostenuti da liste di
sinistra contro il candidato ufficiale dell’area;
altrettanti per coalizioni di centro-destra, che però
sfidavano anche quella targata Pdl.
“Inoltre – prosegue Paparo – sono concentrate nelle regioni
meridionali anche le due vittorie del M5s e quella del terzo
polo a Bisceglie. Non sorprende che il terzo polo abbia maggiori
successi al Sud: in fondo lì ha sempre raccolto la maggior parte
dei suoi voti l’Udc, il più antico dei partiti di tale
raggruppamento”.
Per quanto riguarda il Movimento 5 stelle, scrive Paparo,
“assai meno prevedibile alla vigilia era il fatto che il M5s
avrebbe raccolto i suoi unici successi nel mezzogiorno. Alle
comunali 2012 i suoi 5 ballottaggi furono tutti nel
centro-nord: oggi 2 dei tre sono al sud, e sono anche
entrambi vinti, a differenza di Martellago (Ve) in cui
invece il candidato del movimento ha perso al secondo turno”.
Nei casi in cui a sfidarsi erano le coalizioni classiche
del bipolarismo all’italiana, “il centrodestra non è
riuscito a recuperare in nessuno dei 21 comuni in cui
sfidava il centrosinistra partendo da una situazione di
svantaggio dopo il primo turno. Anche nei comuni dove invece
partiva in vantaggio, le sconfitte sono più delle vittorie,
soprattutto per effetto del pesante 3-7 nei comuni
meridionali”. (Public Policy)
GAV